Tutte le ricerche della Nasa saranno presto online e fruibili pubblicamente. Si chiama “PubSpace” ed è la finestra che l’agenzia spaziale statunitense ha deciso di aprire sul web, permettendo così agli utenti “qualsiasi” di visualizzare indagini e di ricerche che prima erano accessibili solo a studiosi ed esperti.
Nel giro di un anno, gli studi verranno resi pubblici, fatta eccezione per dati che possano mettere a rischio la sicurezza nazionale. Al momento sono già circa 850 gli articoli disponibili sul portale che verrà arricchito di giorno in giorno, come accade per le riviste scientifiche. “Rendere disponibili i dati non potrà che giovare alle nostre ricerche”, spiega Ellen Stofan, Nasa Chief Scientist. Perché, “come scienziati e ingegneri, lavoriamo aggiungendo mattoni su fondamenta poste da altri”.
Ed è anche un invito a partecipare all’esplorazione della Terra e dello spazio che ci ospita, rivolto a tutta la comunità globale, secondo la Deputy administrator Dava Newman. Nonché, aggiunge la collega e Deputy Chief Scientist Gale Allen, un modo per fare sapere ai contribuenti Usa, come vengono impiegati i soldi che versano allo Stato.
Lo scorso maggio la Comunità europea ha siglato un accordo per rendere consultabili gratuitamente i risultati delle ricerche scientifiche entro il 2020. Il Competitiveness Council dell’Ue ha deciso di intraprendere la strada della condivisione della conoscenza; esempio ora seguito anche dalla Nasa.