Una “sorpresa” nel decreto sulla riforma della dirigenza pubblica: infatti al suo interno dovrebbe trovare spazio un capitolo dedicato alla valutazione. Il Governo sta lavorando a una nuova declinazione delle prestazioni, in modo da dettagliare meglio, in modo organico, il sistema per la misurazione delle performance. Quindi, non solo la classica verifica del raggiungimento degli obiettivi, ma anche una nuova gamma di parametri di riferimento che serviranno per valutare in maniera più dettagliata il comportamento e la capacità di realizzare dei progetti.
Novità anche sul fronte del ruolo unico della dirigenza pubblica. L’assegnazione dei nuovi incarichi avverrà dopo una selezione, non in modo automatico. Inoltre il Governo sta studiando l’introduzione, nel decreto atteso nel prossimo Cdm, di garanzie, in modo da riconoscere una corsia preferenziale ai dirigenti con più esperienza, ovvero con un certo numero di anni di servizio in incarichi dirigenziali di livello generale.
Quest’ultimo tema, non verrà però affrontato nel decreto di riforma che dovrebbe essere discusso al Consiglio dei ministri il prossimo 25 agosto, ma molto probabilmente verrà inserito nel Testo Unico sul pubblico impiego.