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MALESIA, PRIMO CASO DI ZIKA DA UNA DONNA DI RITORNO DA SINGAPORE

Il virus Zika approda in Malesia, Stato federale dell’Asia sudorientale con 30 milioni di abitanti. Il governo malese ha confermato il primo caso della malattia virale dopo che una donna è risultata positiva il 19 agosto. La donna, 58 anni, aveva mostrato segni di una eruzione cutanea e febbre una settimana dopo il ritorno da un viaggio fatto a Singapore. La Repubblica di Singapore è una città-Stato del sud-est asiatico, situata sull’estrema punta meridionale della penisola malese, da sempre luogo di passaggio (o residenza temporanea) per turisti e uomini d’affari, tanto che oltre il 40% della popolazione è di origine straniera. In una conferenza stampa il ministro della Salute malese Subramaniam Sathasivam ha rassicurato: “Stiamo attuando le misure di controllo per prevenire la diffusione della malattia”, aggiungendo che il virus è stato isolato nelle urine della donna.

Zika è un virus a Rna della famiglia Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1947 da un primate in Uganda nella Foresta Zika. Negli ultimi anni la malattia si è poi diffusa in tutti i continenti, Italia inclusa. Il secondo caso del Bel Paese è stato riscontrato ieri a La Spezia: si tratta di una italiana di 58 anni che ha contratto il virus in forma lieve andando in vacanza in una delle zone a rischio. La malattia è trasmessa da numerose zanzare del genere Aedes – negli ambienti equatoriali soprattutto da Aedes aegypti – e negli esseri umani provoca una malattia nota come febbre Zika simile alla febbre gialla; se non curata può portare alla morte. il virus è particolarmente grave se contratto da una donna in stato di gravidanza. Studi recenti hanno correlato l’infezione da virus Zika con lo sviluppo della microcefalia nel nascituro e, a volte, la morte del feto.

In sud America la malattia è stata diventata una pandemia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha definito nel febbraio 2016 il virus un “Public Health Emergency of International Concern”, ovvero “un’urgenza di sanità pubblica di portata internazionale”. Dal suo arrivo in Brasile sembra nel 2013, sono stati infettati altri 33 Paesi. Solo nella Nazione carioca, secondo le stime del governo, potrebbero essere stati contagiati circa 1,5 milioni di brasiliani.

Lo scorso 19 agosto un focolaio di Zika è stato scoperto a Miami Beach, in Florida (Usa) una delle località turistiche più popolari al mondo. Attualmente sono 35 i casi di probabile trasmissione registrati in lo Stato, tanto che le autorità federali statunitensi hanno consigliato alle donne incinta e ai loro partner di posticipare i viaggi previsti nella contea di Miami-Dade. Amesh Adalja, esperto di malattie infettive presso l’University of Pittsburgh Medical Center spiega che “non è sorprendente vedere nuovi cluster di Zika in diverse zone della Florida“, perché la popolazione locale di zanzare potrebbe prendere il virus da persone di ritorno da aree in cui la Zika è presente.

E’ fondamentale, dice il ricercatore, “avvisare la popolazione il più presto possibile” in modo che le donne in gravidanza possano evitare il contagio, ma senza “creare allarmi”. Oltre alla Florida, anche il Texas e altre zone costiere del Sud degli Usa sono considerate a rischio, vista la forte presenza in loco della zanzara Aedes aegypti, principale (ma non unico) vettore del virus.

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