Fin dalle prime ore della mattina, oltre 200 militari dell’Arma stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 25 persone (di cui 14 in carcere e 11 agli arresti domiciliari) per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti e di armi, estorsione, riciclaggio e altro. Indagate a vario titolo 149 persone. L’organizzazione, costituita da elementi di spicco del clan Ferrazzo di Mesoraca (Kr) operava in Abruzzo e Molise, ma allungava i suoi tentacoli anche all’estero, in particolare in America latina.
Nell’operazione denominata “Isola felice”, i Carabinieri stanno procedendo al sequestro di beni immobili e attività commerciali e a perquisizioni in Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Lazio e Marche. In particolare, le misure di custodia cautelare riguardano 20 arresti e cinque obblighi di dimora. Secondo quanto appreso da fonti investigative, ci sarebbero alcuni irreperibili perché all’estero.
I Ferrazzo sono una ‘ndrina influente nel territorio di Petilia Policastro e Mesoraca nella provincia di Crotone con attività illecite relative al traffico di armi e di droga e al riciclaggio di denaro nel settore turistico e immobiliare. L’esponenti di spicco principale era Ernesto Russo, ucciso a Mesoraca il 22 settembre 1990, all’epoca il boss della zona. l 13 settembre 2012 serano stati arrestati altri 8 componenti del clan dai carabinieri di Varese per traffico di armi tra Svizzera e Italia; tra loro, anche Eugenio Ferrazzo figlio del presunto capobastone di Mesoraca, Felice Ferrazzo. Le armi erano destinate per continuare la faida interna che insanguina il clan dal 1996, da quando Mario Donato Ferrazzo decise di scindersi dal gruppo.