L’ alfabetizzazione è “un contributo alla liberazione dell’essere umano e al suo pieno sviluppo” e, in quanto tale, rappresenta un diritto fondamentale per ogni essere umano. E’ questo quello che si legge nella Dichiarazione di Persepoli, adottata dall’Unesco nel 1975, ed è questo l’obiettivo della giornata: creare società sostenibili, prospere e pacifiche proprio grazie all’alfabetizzazione.
Secondo recenti stime, al mondo ci sarebbero circa 4 milioni di persone alfabetizzata, ma non è un numero sufficiente: oltre 774 milioni di adulti, infatti, non hanno un’istruzione di base, il che significa che circa un adulto su sei non sa leggere e scrivere. Per quanto riguarda la popolazione giovanile, i dati si fanno ancora più preoccupanti, con 67.4 milioni di bambini che non hanno accesso alla scuola e molti altri ancora che la frequentano in maniera irregolare o la abbandonano.
L’Unesco, quindi, ha deciso di fissate una Giornata Mondiale per l’alfabetizzazione come strumento “al centro dell’istruzione di base per tutti e indispensabile per il raggiungimento di obiettivi come l’eliminazione della povertà, la riduzione della mortalità infantile e della crescita della popolazione, il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e la garanzia di uno sviluppo sostenibile, della pace e della democrazia”.
Proprio per portare avanti una campagna così importante, l’Unesco, negli anni, ha istituito una serie di premi annuali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’alfabetizzazione: gli Unesco Literacy Prize e, a partire dal 1967, ha premiato oltre 460 progetti realizzati da uomini, donne, governi o Ong che si sono distinte nell’ambito dell’alfabetizzazione.