“Parole chiave per la ricostruzione saranno legalità e trasparenza. Vogliamo partire dalle pratiche più innovative: modello Expo, collaborazione con l’Anac, liste di merito per le imprese e dobbiamo dare l’idea che è possibile ricostruire in un Paese senza deroghe”. Lo ha detto il commissario alla ricostruzione Vasco Errani, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, a un mese dal terremoto in Centro Italia. “Tutte le imprese che lavoreranno per la ricostruzione dovranno essere iscritte a liste di merito – ha spiegato -. Le stazioni appaltanti saranno solo le quattro Regioni e ci sarà un’unica stazione di committenza. Questo per avere un pieno controllo e una piena trasparenza”; ci sarà “un open data per verificare e controllare il percorso di ricostruzione. Dobbiamo uscire dalla logica emergenziale e programmare la qualità e la bellezza dei luoghi”, ha concluso.
La ricostruzione, ha aggiunto, sarà fatta “nel miglioramento e nell’adeguamento sismico che assicuri che con un 6.0 non ci siano crolli e in quei comuni non si rischierà più la vita”. Ruolo fondamentale avranno i presidenti delle Regioni che verranno nominati “vicecommissari”: Gli uffici per la ricostruzione saranno composti da “Comuni e Regioni”. Perché “la collaborazione istituzionale è fondamentale”.
Nel ricostruire “vogliamo rispettare l’identità, le comunità e i luoghi, riattivando subito l’economia e il lavoro. Quando avremo ricostruito vogliamo che le persone abbiano una prospettiva sicura. Ci sarà un contributo immediato alle imprese, una specie di prestito d’onore. Dobbiamo fare in modo che anche i negozi stiano aperti, non vadano via”. Tantissime sono state le donazioni, che hanno raggiunto, con gli sms “15 milioni di euro, superando il terremoto dell’Emilia”. Per gestirle, ha concluso, sarà creato un “open data”