E’ morto stanotte Shimon Peres: l’ex presidente israeliano aveva 93 anni. Era stato colpito due settimane fa da un ictus che lo aveva costretto al ricovero in ospedale. Dopo le prime cure i medici avevano parlato di una condizione critica ma stabile. Ieri l’improvviso peggioramento, seguito dall’arrivo in ospedale dei familiari e stanotte dalla morte avvenuta alle 2:15 ora locale (l’1:15 in Italia). L’ultimo dei Padri fondatori di Israele si è spento serenamente, circondato dall’affetto della famiglia e dall’amore della sua gente. Domani la salma di Peres sarà portata alla Knesset, i funerali si svolgeranno venerdì, sono attesi Obama, i Clinton e il premier canadese Trudeau.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato per stamane una seduta di lutto del governo israeliano. In un comunicato, Netanyahu e la moglie hanno espresso “profondo dolore per la morte di una persona cara alla Nazione intera, ed ex capo di Stato di Israele”.
Il figlio di Shimon Peres, Chemi, incontrando la stampa nell’ospedale Tel Ha-Shomer di Tel Aviv, ha detto: “Nella sua vita e con le sue azioni mio padre ci ha lasciato in eredita’ il domani’. Ci ha ordinato di edificare il futuro di Israele con coraggio e saggezza, e di spianare sempre strade per un futuro di pace“.
Nel 1994 a Peres era stato assegnato il Premio Nobel per la Pace insieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per gli sforzi nel processo di pace nel Vicino Oriente, culminati nel ’93 con gli Accordi di Oslo, una serie di accordi politici tra il governo israeliano e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (che agiva in rappresentanza del popolo palestinese) che miravano a risolvere il conflitto arabo-israeliano. “Non c’è alternativa alla pace e fare la guerra è senza senso”, aveva spiegato con calore, il processo di pace con i palestinesi ha un “obiettivo chiaro: avere uno stato ebraico chiamato Israele e uno stato arabo chiamato Palestina, che non combattono, ma vivono insieme in amicizia e cooperazione”.
Condoglianze anche da parte dei leader mondiali. Il presidente americano Barack Obama ha ricordato l’ex presidente come un uomo di Stato il cui impegno per la sicurezza di Israele e la ricerca della pace “è stato radicato nella sua base morale inscalfibile e nel suo ottimismo instancabile”. In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, Obama ha aggiunto che Peres guardava al futuro “guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme”.
L’ex presidente americano Clinton ha salutato Peres rendendo omaggio a “un genio dal cuore grande”. Clinton, che caldeggiò gli accordi di Oslo e fu supervisore della storica firma dell’intesa tra israeliani e palestinesi, in un comunicato ha ricordato Peres come “un fervente avvocato della pace e della riconciliazione, per un avvenire nel quale tutti i figli di Abramo costruiranno un domani migliore”.
Condoglianze anche dal premier italiano Matteo Renzi. “Un uomo che aveva visto la guerra e per questo costruiva la pace, tra l’altro un grande amico dell’Italia e della pace. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine. Una di quelle personalità che valgono doppio e che ogni tanto la storia ci regala” ha detto Renzi a Rtl 102,5. Poco prima, aveva twittato: “Shimon Peres, un grande del nostro tempo, un uomo di pace”.