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LIBIA, FOTOREPORTER OLANDESE UCCISO DA UN CECCHINO DELL’ISIS

Un fotoreporter olandese è stato ucciso ieri da un cecchino dell’Isis nella città libica di Sirte, bastione del Califfato nel Paese nordafricano. Jeroen Oerlemans, 45anni, si trovava a Sirte al seguito di un gruppo di sminatori; la zona della città in cui si stavano spostando era già stata liberata dalla presenza dei miliziani, ma questo non ha salvato Oerlemans dall’assalto. Il suo corpo si trova ora all’ospedale di Misurata. A darne notizia è stato il collega giornalista Joanie de Rijke, che con lui lavorava per il giornale belga Knac. Oerlemans lascia una moglie e tre figli piccoli; avrebbe dovuto rivederli lunedì, il giorno del suo rientro a casa.

“E’ stato ucciso un fotogiornalista in Libia” diceva un primo comunicato di ieri, senza specificare altro. Dapprima era circolato il nome di un reporter italiano, Alessio Romenzi, ma la smentita dello stesso che sta a Roma con la famiglia hanno fugato il dubbio. “Riposa in pace. Porteremo con noi, per sempre, le tue fotografie di Sirte e delle altre parti del mondo”, ha scritto l‘ambasciatore olandese in Libia, Eric Starting, ufficilizzando il decesso del reporter. Jeroen Oerlemans era stato rapito dall’Isis in Siria nel 2012 per poi essere rilasciato incolume dopo pochi giorni. “Il mio amico è sempre stato prudente”, ha raccontato di lui il collega Eike den Hertog; ma questo non è bastato a salvarlo dalla furia dei miliziani.

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