Una Virginia Raggi sorridente ha lasciato Palazzo Chigi dove ha incontrato i vertici del governo per discutere sul nodo dei pagamenti arretrati ai dipendenti capitolini. Ma i sindacati restano sul piede di guerra e si dicono pronti allo sciopero. Sul salario accessorio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha ricordato che la questione rientra strettamente nell’autonomia decisionale e nella responsabilità della Amministrazione comunale. Su bilancio e riduzione del disavanzo il governo ha invitato il Comune ad una verifica nella sede deputata ad affrontare tale problema che è il Tavolo Interistituzionale che si riunirà a breve per il monitoraggio sul primo semestre 2016.
“Inizieremo a raccogliere le adesioni dei dipendenti capitolini al ricorso per il recupero del salario accessorio non erogato, con un’azione legale promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio. Le quote di produttività riferite al 2015, sospese dal prefetto Tronca e che la Sindaca Raggi ad oggi non ha ancora sbloccato, erano previste dal già magro atto unilaterale dell’ex Sindaco Marino” hanno detto i sindacati. “Per evitare il maxi contenzioso ci aspettiamo un intervento immediato che porti allo sblocco delle somme inspiegabilmente non versate dall’ amministrazione capitolina. Senza atti concreti – hanno spiegato i segretari generali Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – insieme all’azione legale partirà la mobilitazione, senza escludere lo sciopero generale”.
Ma secondo Raggi si è trattato di “un incontro molto positivo, non sono state rilevate criticità sulla soluzione proposta dal Campidoglio riguardo al salario accessorio”.