Un elicottero militare russo è precipitato in Siberia nelle prime ore questa mattina. Il bilancio finale dell’incidente è di almeno 19 morti e 3 feriti. Secondo quanto riporta l’agenzia russa di informazione telegrafica Tass, le squadre di soccorso arrivate sul luogo dell’incidente -nell’area sono impegnati 140 soccorritori, giunti su due chopper – hanno recuperato tre passeggeri ancora vivi, ma in gravi condizioni. Proprio uno dei tre sopravvissuti, anche se gravemente ferito, è riuscito a chiamare con un telefono cellulare per far arrivare i soccorsi.
Il bilancio delle vittime è stato confermato dal portavoce del Ministero delle emergenze russo, Vadim Grebennikov. L’elicottero, un Mil Mi-8 da trasporto e d’attacco, è precipitato a circa 80 chilometri a nord ovest della cittadina di Urengoy, nella penisola di Yamal nella Russia siberiana occidentale. A bordo del velivolo gestito dalla Skol Airlines, viaggiavano gli operai di una compagnia petrolifera diretti nella regione di Krasnoyarsk.
“Entrambe le scatole nere sono state trovate: un registratore dei dati di volo e un registratore vocale. Una volta avviate le procedure di indagine saranno spedite per la decrittazione”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando una fonte dell’Agenzia federale russa dei trasporti aerei (Rosaviatsia). La fonte ha anche specificato che le 25 persone a bordo del velivolo erano 22 operai e 3 membri dell’equipaggio. L’elicottero sembra abbia tentato un atterraggio di fortuna per una possibile avaria, ma lo schianto ha causato la morte della maggior parte dei passeggeri.