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Il Genoa abbatte l’aeroplanino Milan: a segno Ninkovic e Pavoletti

Il Genoa travolge il Milan per 3-0. Viene così meno il grande sogno di essere al comando della classifica almeno per una notte. Un sogno, che in effetti, è durato undici minuti, il tempo necessario a un esordiente di 22 anni, Ninkovic, a farsi trovare libero in piena area di rigore per battere Donnarumma. La partita che avrebbe potuto portare l’areoplanino Montella in vetta è diventata un incubo per i rossoneri superati grazie a una autorete di Kucka e a una prodezza di Pavoletti.

Un sogno svanito per la pochezza del gioco mostrato dal Milan al Ferraris. Ci si aspettava che la squadra vittoriosa sulla Juventus imponesse un gioco, mostrasse capacità di palleggio e prodezze in area di rigore. Tutte cose che hanno fatto fatti i genoani. L’espulsione di Paletta per una brutta entrata su Rigoni al 12′ del secondo tempo ha facilitato il compito dei padroni di casa. In dieci contro undici, complice la paura di vincere dell’avversario e l’entrata di Suso, i ragazzi di Montella ci hanno provato di più, ma senza esito.

 

“Galliani viene sempre in spogliatoio – spiega il tecnico del Milan a Premium -, ha chiacchierato con noi, analizzato la partita. Era un match difficile, come prevedibile. Il primo tempo è stato a ritmo basso, loro non ti fanno giocare con marcature a uomo a tutto campo. Sapevamo come gioca il Genoa, ci hanno tolto profondità e ci hanno costretto a giocare così, incanalandoci sui loro binari, è la loro forza“.

“Loro nel primo tempo non hanno fatto nessun tiro in porta a parte il gol – continua Montella -, il risultato del primo tempo è bugiardo. Noi siamo stati molto meglio nel secondo tempo, anche in 10 siamo andati vicini al gol. Poi il rosso ha complicato le cose, ma eravamo più in palla fisicamente e mentalmente. Con il 2-0 la partita è finita”. L’ex aeroplanino ha schierato Honda e Poli dal 1′, scelte che il tecnico spiega così: “Sono scelte ponderate, logiche, a saperlo prima potevo cambiare pure altro. Suso? È entrato bene, poteva fare ancora di più per come erano messi loro fisicamente, poteva decidere la partita se fossimo stati in undici”.

“Passo indietro? Ogni partita è diversa – insiste Montella -. Abbiamo giocato meglio di altre volte, non meritavamo di perdere, è stata una partita di carattere. Siamo sereni, è un incidente di percorso, talvolta si cresce di più nelle sconfitte. La sconfitta non ci stava per quello visto in campo. Continua il nostro processo di crescita, i giocatori devono essere fieri di ciò che hanno fatto nel secondo tempo, mettendo in campo ogni goccia di sudore”. Su quale sia il vero Milan, tra quello vincitore contro la Juve e quello sconfitto di Genova, Montella chiude così: “Il vero Milan è quello delle prime dieci partite, non c’è un Milan per una partita sola”.

Ai microfoni di Sky analizza i primi tempi: “Non so cosa sia successo questa sera, nel primo tempo non abbiamo creato molto, ma neanche loro. Non davano la sensazione di poter fare gol. Ma noi dobbiamo migliorare, siamo al 100% quando tutti danno qualcosa in più. L’espulsione? Dal campo era un intervento scomposto, è scivolato male. Fortunatamente per Rigoni è arrivato a gambe basse”. Bacca è stato il primo ad essere sostituito: “Ha quasi sempre giocato, deve fare quello che sta facendo, deve fare gol. Non è un centravanti da manovra. Il Genoa non era il massimo per sfruttare le sue caratteristiche e ho preferito sostituirlo”.

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