Il sogno di ogni d.s. è quello di poter portare nel proprio team Messi a parametro zero. Sogno condiviso anche dai tifosi. In effetti, portare la “pulce” in rosa spendendo solo la cifra dell’ingaggio, per quanto possa essere onerosa, sarebbe il colpo del mercato del decennio. Un sogno che, grazie alle indiscrezioni della rivista Marca, potrebbe, forse, divenire realtà. Secondo il quotidiano sportivo di Madrid, infatti, lo scorso luglio, mentre era in vacanza a Ibiza con moglie e figli, il fuoriclasse argentino avrebbe deciso di non prolungare il suo accordo coi blaugrana e aspettare la scadenza per decidere il futuro. Una decisione di cui avrebbe parlato anche col padre affinché la comunicasse ai vertici del Barça. Una decisione, probabilmente figlia di un periodo buio per il giocatore, che va dalla condanna per frode fiscale all’addio alla Nazionale argentina dopo la sconfitta nella finale della Coppa America.
Messi, dunque, avrebbe deciso di andare a scadenza di contratto, nel 2018, e solo allora decidere il proprio futuro, mettendosi sul mercato. Messi, in merito alla Seleccion, è poi tornato sui suoi passi e al Barcellona sperano che faccia altrettanto sulla questione del rinnovo. Anzi, sono convinti che ciò avverrà. Il Mundo Deportivo, quotidiano catalano, assicura invece che in società sono “tranquilli” riguardo al tema del rinnovo. Oltre a un ritocco dell’ingaggio che attualmente ammonta a 21 milioni di euro netti a stagione più bonus, vorrebbero convincere Messi a rimanere con un contratto fino a fine carriera, la garanzia di una squadra che continui a lottare su tutti i fronti e soprattutto un maggior sostegno istituzionale per le questioni extracalcistiche. Dopo i rinnovi di Mascherano, Busquets e Neymar, ora la società sarebbe al lavoro per quelli di Suarez, Rakitic e Ter Stegen, per presentarsi a Messi con una garanzia di una rosa competitiva anche per il futuro.
E già a dicembre potrebbero partire le trattative, con l’arrivo del padre di Leo a Barcellona. Quanto pubblicato da “Marca” in casa blaugrana viene visto semplicemente come l’ennesimo tentativo di destabilizzazione i dirigenti per aver snobbato il galà organizzato dal quotidiano e in cui è stato dato il premio fair-play a Tebas, il presidente di Lega che aveva definito “provocatori” i giocatori del Barcellona per quanto accaduto al Mestalla.