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Clima, Cop 22: entro il 2018 regolamento per attuare gli accordi di Parigi

Si è chiusa stanotte con un impegno preciso la Conferenza Onu sul clima di Marrakech, la Cop 22, indetto per definire le modalità che i Paesi dovranno mettere in atto per monitorare la riduzione dei gas serra. Gli accordi prevedono la definizione, entro il dicembre 2018, del regolamento di attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima, con il monitoraggio degli impegni presi da ciascun Paese. E’ stata inoltre chiesta anche l’istituzione – entro il 2020 – di un fondo per aiutare le Nazioni in via di sviluppo a fare la loro parte.

A Parigi 196 paesi avevano deciso di mantenere il riscaldamento entro 2 gradi dai livelli pre-industriali, se possibile entro 1,5 gradi. La Cop di ieri in Marocco avrebbe dovuto, nei propositi iniziali, cominciare a mettere in pratica l’accordo “parigino”. Ma più che provvedimenti concreti, dalla riunione dei 22 Stati è emerso solo un piano di lavoro per definire le procedure Pese per Paese. Segno che il cammino verso una riduzione tangibile dei gas serra è ancora lungo e complesso.

Il testo finale – oltre a stabilire in quale modo i Paesi monitoreranno i loro impegni per il taglio dei gas serra (Nationally Determined Contributions) – ha anche richiesto agli Stati ricchi di continuare a lavorare per istituire entro il 2020 il Green Climate Fund. Il Fondo è il tema più spinoso del negoziato perché i Paesi donatori chiedono di poter controllare come vengono spesi i loro soldi dai Paesi riceventi, mentre questi ultimi non vogliono interferenze esterne nelle loro politiche. Il risultato è che il documento conclusivo rinvia ancora l’avvio del Fondo, evidente segnale di un equilibrio ancora assente. Inoltre, pesa sulla bilancia anche il fatto che gli accordi di Parigi sono già stati definiti “insufficienti” per raggiungere l’obiettivo dei 2 gradi dall’Agenzia dell’Onu per l’ambiente, l’Unep.

Il punto caldo dell’incontro è stato comunque l’incognita Trump. Il presidente Usa neo eletto, infatti, aveva detto in campagna elettorale che il riscaldamento globale era una menzogna inventata dai cinesi per danneggiare la competitività dell’economia americana e aveva minacciato di portare fuori il suo paese dall’Accordo di Parigi.

Per tutta risposta, i partecipanti alla Cop22 (compresi gli Usa dell’amministrazione Obama) hanno diffuso la Dichiarazione di Marrakech in cui definiscono l’Accordo di Parigi “irreversibile”. Il ministro degli Esteri marocchino Salaheddine Mezouar, inoltre – in chiusura di conferenza – ha deciso di rivolgere un appello proprio al magnante newyorkese, 45esimo inquilino della Casa Bianca: “Noi contiamo sul suo pragmatismo, così come sul suo impegno verso lo spirito della comunità internazionale, in una lotta immane per il nostro futuro, per il pianeta, per l’umanità e la dignità di milioni di persone. E’ per quello che il nostro pianeta sarà domani, e per quello che noi ci lasceremo dietro”.

Anche il premier delle Isole Fiji, Frank Bainimarama, “per vedere gli effetti delle tempeste sempre più forti e dell’innalzamento del livello del mare”. Bainimarama è alla guida di un arcipelago del Sud Pacifico che rischia di finire sommerso per lo scioglimento dei ghiacci polari.

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