Il 2016 si conclude per l’Afghanistan con un nuovo record negativo: il più alto numero di sfollati interni degli ultimi anni. A comunicarlo è l’ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) secondo cui all’interno del Paese circa 518mila persone sono state costrette a lasciare la propria dimora a causa dei conflitti armati fra i talebani e le forze del governo. L’anno scorso il numero degli sfollati era di circa 417mila, mentre nel 2014 era meno della metà di quest’anno.
Il rapporto dell’Ocha evidenzia come le grandi masse migratorie si stiano spingendo verso le aree urbane meno pericolose, impossibilitate a raggiungere il vicino Pakistan che, solo nell’ultimo anno, ha già respinto più di 600mila rifugiati afghani, costringendoli a tornare nel proprio Paese. L’Ufficio per gli Affari umanitari ha anche comunicato che il Fondo per le emergenze delle Nazioni Unite ha stanziato solo il 54% dei 152milioni di dollari Usa necessari a fornire agli sfollati generi di prima necessità.
In una nota il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Mark Bowden, ha sottolineato: “Queste cifre non rappresentano solo un dato allarmante, ma una crisi che sempre più famiglie afghane affronteranno per molto tempo”. Secondo le statistiche, è infatti la prima volta che tutte e 34 le province statali afghane ospitano i migranti interni a fronte dei 198 distretti (su 399) che hanno rilevato fenomeni di sfollamento a causa dalla guerra.