Nella suggestiva cornice della basilica di San Paolo fuori le mura, l’Orchestra Filarmonica di Malta, diretta da Brian Schembri, con il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia suona la la Missa solemnis di Beethoven. Un concerto ad ingresso gratuito, quello in programma sabato 17 dicembre alle ore 20:00. Il concerto è nato per celebrare una speciale collaborazione della Repubblica di Malta con il Vaticano. La tradizione di esporre un presepe natalizio in piazza San Pietro è stata iniziata da Giovanni Paolo II nel 1982 e quest’anno, per la prima volta, la Santa Sede ha deciso di affidarlo ad una nazione straniera. La scena che raffigura la natività di Gesù di questo Natale, infatti, porta la firma dell’artista maltese Manwel Grech.
Con questo concerto, il Governo dell’isola di Malta ha voluto proporre un evento significativo e di grande attualità. Beethoven ha concepito la Missa Solemnis come un’espressione di umanità, del Divino e della natura, che rifletta la paura della guerra e il nostro desiderio di pace, sia dentro che fuori di noi. Questo programma vuole quindi evidenziare il ruolo cruciale della musica nel prevenire i conflitti, nel costruire la pace e la riconciliazione fra popoli diversi per tradizione, credo e cultura. Tale filosofia si riflette nella scelta degli artisti protagonisti di questo concerto – l’Orchestra Filarmonica di Malta diretta da Brian Schembri, il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e quattro solisti di fama internazionale, la soprano Jacquelyn Wagner, il mezzosoprano Eva Vogel, il tenore Daniel Kirch e il basso baritono Gerd Grochowski.
La Messa in re di Beethoven, ha avuto anni di gestazione prima di essere portata a compimento. Il pianista tedesco la compose per l’incoronazione del suo amico, studente e benefattore, l’Arciduca Rodolfo d’Austria (1788-1831), Principe d’Ungheria e Boemia, figlio più giovane di Leopoldo II, come Arcivescovo di Olomouc. All’approssimarsi dell’evento, avvenuto nella cattedrale di Colonia, il 9 Marzo 1820, la musica era ben lungi dall’essere pronta. L’Arciduca Rodolfo avrebbe dovuto aspettare altri tre anni. La prima esecuzione si tenne nella Sala Piccola della Società Filarmonica di San Pietroburgo, dal 26 marzo al 7 aprile 1824, sotto gli auspici del Principe Nikolai Galitzin.
“L’effetto di questa musica sul pubblico è indescrivibile – scrisse a Beethoven – e non esagero quando dico che io stesso non ho mai ascoltato nulla di così sublime… L’intero lavoro è un tesoro ricco di bellezze… i posteri sapranno omaggiare e benedire la tua memoria molto meglio dei tuoi contemporanei”. Beethoven stesso considerava la Missa solemnis il suo lavoro maggiore: una composizione solenne e di grande maestosità che sin dall’inizio ha stupefatto il pubblico e messo a dura prova gli esecutori.