Si apre una settimana difficile per Virginia Raggi dopo l’arresto del suo fedelissimo Raffaele Marra e la defenestrazione, su ordine di Beppe Grillo, degli altri componenti del “raggio magico”: Daniele Frongia e Salvatore Romeo.
Il rischio
Uscendo di casa, prima di recarsi in Campidoglio, la Sindaca ha risposto alle domande dei cronisti. “Se mi arriverà un’informazione di garanzia valuterò” ha detto, spiegando di non sentirsi “commissariata” e di sentirsi “ancora dentro il Movimento 5 Stelle“.
Colomban si tira indietro
Nel frattempo è arrivato il “No” di Massimo Colomban alla carica di vicesindaco. “Non ho tempo e la disponibilità” per assumere questo ruolo. “Come imprenditore e tecnico – ha sottolineato all’Ansa – ho infatti assunto il ruolo di ‘assessore alla riorganizzazione delle Partecipate’ e quindi preferisco completare questo compito, prima di assumere altri impegni gravosi e/o politici”.
L’ex sindaco
Della posizione di Raggi ha parlato, nel corso di un’intervista a Libero, l’ex sindaco Gianni Alemanno. “Era la peggiore dei consiglieri comunali del suo partito nella scorsa legislatura – ha raccontato – sapevano tutti che sarebbe stata inadeguata”. Per Alemanno la scelta è stata dettata dalla “maledizione del casting, un’invenzione di Berlusconi che, purtroppo, è diventata la norma”. Secondo l’ex primo cittadino il risultato di questa inadeguatezza è stata che “si è lasciata catturare da un personaggio come Raffaele Marra”. Quest’ultimo, ha aggiunto, “è una persona che aveva una ambizione sfrenata, fuori misura per le sue capacità e me ne sono accorto subito. Abbiamo rotto i rapporti già nel 2009. Come ha riconosciuto anche Alfonso Sabella, sia io che Marino l’abbiamo ridimensionato, solo la Raggi poteva trasformarlo in un elemento centrale della sua amministrazione. Farebbe bene a dimettersi“.
L’inchiesta
La Procura di Roma intanto vuole capire se nello svolgimento della sua funzione pubblica, che nell’ordinanza di arresto si definisce “asservita a interessi privati”, Marra abbia favorito qualcuno. Per questo l’inchiesta che lo ha portato in carcere, insieme al costruttore Sergio Scarpellini, per una vicenda legata a una casa comprata dalla compagna di Marra con due assegni dell’imprenditore, potrebbe incrociarsi con quella sulle nomine, in primis quella del fratello di Marra, Renato, che da vicecomandante della polizia municipale viene promosso dirigente responsabile del turismo. Il tutto con la procedura dell’interpello, che esclude l’obbligo di comparazione dei curriculum e mentre Raffaele viene spostato a dirigere il dipartimento del personale. La Procura su questa vicenda ha acquisito tutti i documenti anche per verificare eventuali responsabilità di Raggi che, al pari della nomina di Romeo a capo della segreteria, fatta nonostante i pareri contrari dell’ex capo dell’avvocatura Rodolfo Murra e dell’ex capo di Gabinetto Maria Carla Raineri, potrebbe costarle un’informazione di garanzia per abuso d’ufficio.