Un fenomeno insolito quanto spettacolare ha coinvolto, nei giorni scorsi, il più grande geyser dello Yellowstone National park, una delle più affascinanti e variegate aree naturalistiche del globo. Di certo non è insolito assistere alle eruzioni di questo gigante ma, probabilmente, può risultare quantomeno curioso vedere un fenomeno atmosferico come la neve, prodotto da un cratere nel quale ribolle acqua ad altissima temperatura. E’ proprio quanto si è palesato, invece, davanti agli occhi dei turisti che, nella stagione invernale, hanno visitato l’immenso territorio tri-state di Yellowstone, osservando l’Old faithful geyser del Wyoming, la solfatara di maggiori dimensioni del parco, ma anche di tutti gli Stati Uniti. A causa delle basse temperature, infatti, le emissioni di acqua generate hanno portato alla formazione di una particolare condensa di vapore acqueo il quale, raffreddandosi, ha formato una nube portatrice di neve.
Non si tratta di una circostanza inverificabile ma, certamente, alquanto inusuale, considerando che la temperatura dell’acqua calda, al momento della sua emissione, raggiunge i 95 gradi, salendo addirittura a oltre 170 a contatto con l’aria esterna. Tuttavia, l’eccezionale freddo delle ultime settimane, ha fatto calare i termometri locali anche a 18 gradi sotto lo zero, creando i presupposti ideali per il curioso spettacolo. Inoltre, proprio l’alta gradazione dell’acqua sprigionata dal geyser, costituisce un elemento fondamentale per il verificarsi del cosiddetto “effetto Mpemba”, ossia la maggiore velocità di raffreddamento del liquido ad alta temperatura rispetto a quello freddo.
Nel caso dell’Old fatihful, un ruolo decisivo è stato giocato anche dal minore quantitativo di gas presente nelle sorgenti di acqua dalle quali la fumarola attinge, il che, unito alle bassissime temperature, accelera notevolmente il processo di congelamento, generando così forti condensazioni del vapore il quale, dopo poco, si trasforma in cristalli di acqua ghiacciata: la neve, per l’appunto. La scena generata da tale convergenza di fattori, è risultata essere davvero fuori del comune. Un’ulteriore aggiunta alla già suggestiva varietà naturalistica che il Parco di Yellowstone, dal 1872 a oggi, è in grado di racchiudere al suo interno.