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India, cresce la donazione di organi come “servizio all’umanità”

Aumenta in modo esponenziale la donazione di organi in India. Questa tendenza è cresciuta enormemente soprattutto nella comunità cristiana, che in India (la seconda nazione più popolosa al mondo, con un miliardo e 300 milioni di abitanti) rappresenta il 2,3% del totale, contro l’80% di induisti e il 14% di musulmani.

Nella comunità cristiana, concentrata principalmente negli stati occidentali e meridionali, si evidenzia come siano sempre di più i fedeli (ma anche sacerdoti e religiosi) disposti a donare i loro organi nell’eventualità di morte cerebrale, condizione obbligatoria per il trapianto di organi.

Ne è esempio il 77enne vescovo Agnelo Gracias, ausiliare di Bombay, che ha firmato la delibera dell’esportazione post mortem: “Ho pensato che mi piacerebbe essere di aiuto all’umanità e ho comunicato alla mia famiglia la mia intenzione di donare gli organi dopo la mia morte”, ha spiegato il vescovo. “Se qualcuno potrà vedere attraverso i miei occhi, o utilizzare il mio rene per vivere più a lungo, credo che questo sarebbe un servizio gradito a Dio”, ha aggiunto.

Ma l’opera del sacerdote cattolico non si è limitata a questo. Gracias si è anche mosso in prima persona per incoraggiare la comunità alla pratica della donazione di organi sia scrivendone sulle riviste locali, sia parlandone nel corso di liturgia e in sede di conferenze. Secondo l’alto prelato, è bene che cresca la consapevolezza nella comunità cristiana su come “si può servire Dio e l’umanità anche e dopo la morte”.

Per svegliare e coscienze, il vescovo Gracias ha ricordato alla comunità cattolica indiana le parole di Papa Francesco pronunciate nell’ottobre del 2014 quando descrisse la donazione di organi come “testimonianza d’amore”. Il vescovo, oltre a essere lui stesso donatore, ha ricordato che anche l’arcivescovo di Mumbai, Oswald Gracias, ha scelto la strada della donazione.

Nel 2016, nella sola Mumbai (ex Bombay) – capitale dello stato del Maharashtra e città più popolosa dell’India con oltre 12 milioni di abitanti – sono state fatte 58 donazioni di organi delle quali hanno beneficiato 91 pazienti affetti da insufficienza renale, 58 casi di insufficienza epatica cronica e 34 pazienti affetti da problemi cardiaci.

La crescita di persone disposte alla donazione non riguarda solo la piccola comunità cristiana. Anche gli ambienti indù, dallo spettacolo alla politica, si stanno muovendo per promuovere questa particolare cultura del dono. Recentemente Padmasree Mohanlal, noto attore del Kerala – Stato dell’India meridionale – è divenuto l’ambasciatore della donazione degli organi e ha conferito numerose onorificenze a quelle famiglie che, aderendo all’iniziativa, hanno dato l’esempio al Paese.

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