Brexit, Unione europea, rapporti con la Russia, Nato e terrorismo. In una lunga intervista al Sunday Times, Donald Trump spiega alcuni punti chiave della politica estera e della sicurezza interna che contraddistingueranno l’amministrazione americana a partire dal 20 gennaio prossimo, giorno del suo insediamento alla Casa Bianca.
Rapporti tesi
A partire dai rapporti con Bruxelles, che si annunciano tutt’altro che facili. Il presidente eletto considera l’Ue solo “un mezzo per per raggiungere gli obiettivi della Germania. Perciò ho trovato così intelligente che la Gran Bretagna sia uscita”. Brexit, secondo il futuro capo di Stato, è “una grande cosa” che “farà da esempio ad altri Paesi del Vecchio Continente destinati anche loro ad abbandonare l’Unione europea”. Intanto ha annunciato che lavorerà subito ad un accordo con il Regno Unito, innanzitutto commerciale, e i primi passi verranno compiuti quando inviterà la premier britannica Theresa May alla Casa Bianca, subito dopo il suo insediamento.
Il pacchetto
Non solo: il neopresidente considera l’Europa un ponte verso gli Usa per i terroristi. Per questo tra i primi provvedimenti che firmerà una volta entrato in carica c’è un pacchetto per rafforzare i confini americani. Trump già in campagna elettorale aveva suscitato un polverone non solo con la proposta di vietare l’ingresso dei musulmani negli Usa, ma anche indicando come maggiore attenzione sarebbe stata rivolta a Paesi del Vecchio Continente con una forte immigrazione e ad elevato rischio terrorismo. E aveva indicato in particolare Francia e Germania. Nell’intervista, il tycoon definisce la linea della cancelliera tedesca Angela Merkel che – afferma – ha permesso l’ingresso di un milione di immigrati e rifugiati in Germania, “un errore catastrofico”, aumentando di fatto in maniera esponenziale la minaccia terroristica in tutta l’Europa. Spiega così che i provvedimenti che si appresta a firmare potrebbero comprendere anche restrizioni sugli europei che viaggiano negli Usa e “controlli estremi” per le persone che arrivano in America “da parti del mondo conosciute per la presenza del terrorismo islamico”.
Nato e Russia
Trump ha poi ribadito le sue perplessità nei confronti della Nato, riprendendo alcuni concetti già espressi in campagna elettorale. “E’ obsoleta – ha spiegato -. Non è attrezzata per combattere il terrorismo islamico e i suoi membri si appoggiano sull’America, non pagano quello che dovrebbero pagare”. L’attacco all’Alleanza Atlantica si traduce nell’ennesimo ammiccamento al Cremlino. “Dobbiamo cominciare a fidarci di Vladimir Putin” ha affermato, rivelando che proporrà al presidente russo una riduzione degli arsenali nucleari in cambio di un allentamento delle sanzioni americane contro Mosca.