Questa è la favola di Nicole Orlando, una principessa di Biella, che sta coronando il suo sogno. Nicole ha 23 anni, è un’atleta e il fatto di essere nata con la sindrome di Down le ha imposto di correre in salita e “controvento” in tutti questi anni. “Io sono unica, esattamente come unico è ognuno dei 6 miliardi di abitanti al mondo. E ciascuno di noi, che sia nato normale, che abbia la sindrome di Down o un’altra forma di disabilità, ha le sue doti, le sue qualità, il suo talento”. La sua energia, la sua frizzante vitalità e il suo carattere determinato, l’hanno portata a raggiungere vette altissime. Ha iniziato fin da piccola a praticare molti sport: ginnastica, nuoto, atletica leggera, e proprio quest’ultima le ha regalato numerose soddisfazioni. Nel 2015 ai Mondiali in Sudafrica, organizzati dalla Fisidir (Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale), ha collezionato quattro medaglie d’oro e nel 2016 ai “Trisome Games” a Firenze ha vinto tre ori, due argenti e un bronzo. Non sono solo sportivi però i successi raggiunti: Nicole in questi anni, oltre che campionessa paralimpica, è diventata una star.
Dopo la partecipazione al programma “Ballando con le stelle” su Raiuno e a molte trasmissioni televisive, la sua notorietà è cresciuta ed è diventata una fonte di ispirazione e un modello per tante persone. A Sanremo al presentatore Carlo Conti, di fronte a milioni di telespettatori e con una disinvoltura incredibile, ha spiegato: “Sono diversa perché faccio atletica e anche perché ho un cromosoma in più”. Grazie a questo intruso, impossibile da vedere occhio nudo, non ha mai smesso di cercare con fiducia nel “poi”. Nicole infatti non vuole che si parli di persone Down, ma di persone con sindrome di Down, cambiando completamente il punto di vista e dimostrando la normalità della sua situazione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, l’ha citata insieme all’astronauta Samantha Cristoforetti e alla direttrice del Cern Fabia Giannotti, come esempio di italiana che si è distinta nel mondo per impegno e costanza. Insomma, questo piccolo grande tornado di energia e vivacità sta conquistando proprio tutti! Posso dire di aver avuto la fortuna di poterla intervistare con una videochiamata e di essere rimasta travolta dal suo sorriso, dalla sua esuberanza, dalla sua ironia e dal suo ottimismo. A ottobre, in concomitanza della giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, è uscito il libro autobiografico Vietato dire non ce la faccio, edito da Piemme, scritto insieme alla giornalista della “Gazzetta dello Sport” Alessia Cruciani. “Vietato dire non ce la faccio”, una bellissima storia che testimonia la tua voglia di vivere.
Com’è stato scrivere un libro con Alessia Cruciani?
“L’incontro con Alessia è stato una scintilla e sono davvero felice che abbiamo collaborato in questa avventura. Alessia è una persona splendida, professionale e preparata. È venuta a Roma a vedermi a ‘Ballando con le stelle’ e a Firenze quando ho fatto da madrina ai ‘Trisome Games’, poi è stata a Biella per parlare con la mia famiglia, le mie maestre, i miei professori, gli allenatori e tutte le persone significative della mia vita per ricostruire la mia storia. In questo lavoro abbiamo scelto delle foto significative: la mia infanzia, i miei fratelli, i miei nonni, i successi sportivi, gli incontri”.
Cos’è per te la vita?
“È amore. Il senso della vita si manifesta nello stare accanto alle persone a cui vogliamo bene: nel mio caso Nonno Sandro e la mia famiglia”.
Come definiresti la disabilità per chi non la conosce?
“È una domanda difficile, non saprei cosa risponderti perché per me non esiste. È una cosa che c’è, ma ognuno di noi è diverso, ognuno ha i suoi problemi e le sue caratteristiche. A livello comunicativo molto spesso chi ha la sindrome di Down viene etichettato come ‘sofferente, affetto da, ecc’. Servirebbe una rivoluzione culturale che possa mettere in primo piano la persona e le sue potenzialità. La sindrome di Down non è quella disgrazia che tutti credono. Solo l’ignoranza è una disgrazia. Invece è necessario ribaltare le prospettive e mettere da parte i luoghi comuni: per noi la vita è possibile! E non ne vogliamo una straordinaria, ci basta dimostrare quanto sia meravigliosa la normalità”.
Il momento più bello ed emozionante della tua vita?
“A ‘Ballando con le stelle’, quando mi hanno fatto la sorpresa di farmi ballare con Nonno Sandro”.
Come affronti i momenti di sconforto?
“Anche nei giorni grigi bisogna andare avanti, continuare la propria strada. Quando sono un po’ triste vado in camera mia e ascolto la musica, per me è una ricarica, una vera passione. Adoro Justin Timberlake!”.
Lo sport, un amore che ti sta accompagnando da sempre…
“Per me lo sport è importantissimo, mi alleno con costanza. Ho cominciato sin da piccola a praticare ginnastica artistica con la grande Anna Miglietta. Poi ho provato nuoto, tiro con l’arco, golf, basket, pallavolo e infine l’atletica che mi ha portata fin qui”.
Ti abbiamo vista anche ballare il sabato sera su Raiuno…
“È stata un’esperienza meravigliosa, un programma bellissimo. Mi hanno invitata a partecipare Milly Carlucci e Paolo Belli. In queste puntate ho ballato con Stefano Oradei, una persona dolcissima. Ho conosciuto il cast della trasmissione, ho stretto amicizia con tante persone: Enrico Papi, Yago Garcia, Samanta Togni, Raimondo Todaro, Rita Pavone, Platinette ecc. Durante la festa per l’ultima puntata, sono riuscita perfino a far ballare con me il giurato Guillermo Mariotto! Dietro ogni serata c’erano ore e ore di lezioni, prove, allenamenti, impegno. Grazie a quest’esperienza sono cresciuta tanto e sono riuscita a familiarizzare sempre di più anche con telecamere e interviste”.
Quali sono le persone che hanno creduto di più in te?
“La mia famiglia al primo posto. Gli allenatori, i professori, le maestre.Ognuno di loro mi ha insegnato ad andare avanti inseguendo i miei sogni. Ai Mondiali ho dedicato la vittoria a mia Nonna Fiorella, che non c’è più, ma è sempre viva nel mio cuore e la sento davvero tanto vicina».
Il tuo leoncino portafortuna ora è nelle mani di una persona speciale…
“Quel peluche aveva un valore speciale per me, mi è stato regalato ai mondiali in Sudafrica. Io ho voluto donarlo a Papa Francesco, insieme alla mia foto e a una dedica: ‘Continua così con il tuo lavoro e spacca!!!'”.
Progetti futuri?
“Un musical con la compagnia “Overdrive” La Marmora, il tour di presentazione del libro, gli allenamenti. E poi sogno un lavoro. Insomma, sono molto impegnata, ma è ‘Vietato dire non ce la faccio’”.
Tratto da “Sempre”