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Rivolta nelle prigioni brasiliane: ad Alcacuz un muro per separare le gang

Continua l’escalation di violenza nelle prigioni brasiliane, dove da inizio anno sembra essere scoppiata una vera e propria guerra tra i detenuti, molto spesso appartenenti a gang diverse che sono continuamente in lotta per ottenere il controllo del traffico di stupefacenti e armi nei penitenziari.

La prigione di Alcacuz

La situazione più drammatica sembra essere quella che si è verificata nel carcere di Alcacuz, dove per ben undici giorni i detenuti si sono letteralmente appropriati della struttura causando la morte di 26 persone. La guerriglia è scoppiata lo scorso 14 gennaio tra le due bande che si contengo il controllo del mercato nero all’interno del penitenziario: il Sindacato do Crime e il Primeiro Comando da Capital.

L’irruzione dei reparti speciali

Per sedare la rivolta è stato necessario l’intervento della Tropa de Choque, ossia i reparti antisommossa delle forze speciali brasiliane. Gli agenti hanno fatto irruzione nella struttura usando granate stordenti. durante l’operazione sono stati scoperti tre tunnel scavati scavati approfittando della terra resa soffice dalle piogge. L’obiettivo del blitz, come riportato dal sito online di Rai News, era quello di perlustrare la prigione e sequestrare le armi e i cellulari usati dai detenuti anche per girare video – messi online su YouTube – nei quali vengono mostrate anche scene di estrema crudeltà.

Un muro all’interno del carcere

Come mostrano le immagini nella gallery del sito www.rainews.it, all’interno del penitenziario è stato costruito un muro di container alto dodici metri che ha lo scopo di separare le due fazioni criminali in lotta.

Oltre 100 morti in meno di un mese

Alcacuz – dove sono morti 26 detenuti – non è l’unico istituto penitenziario brasiliano dove si sono verificate sommosse simili. Tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio, infatti, ci sono state altre due stragi nei carceri brasiliani: dopo Manaus, dove sono morti 56 detenuti, altre 33 persone sono state trovate senza vita in una prigione dello stato brasiliano di Roraima. Inoltre, nella giornata del 24 gennaio, nel penitenziario di Barau, nell’entroterra dello Stato di San Paolo, durante una sommossa 152 detenuti sono riusciti ad evadere dopo aver dato alle fiamme alcune zone della struttura. Immediatamente le forze dell’ordine hanno dato il via ad una gigantesca caccia all’uomo che ha consentito di catturare un centinaio di evasi.

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