In pochi mesi, a Herat (provincia occidentale dell’Afghanistan) sono state chiuse più di 40 scuole “per motivi di sicurezza”. Lo riferisce solo oggi Tolo tv di Kabul citando fonti del Dipartimento dell’Educazione provinciale. L’emittente precisa inoltre che, con la chiusura delle aule scolastiche, almeno 2.000 bambini non possono più usufruire del loro diritto all’istruzione.
Secondo quanto dichiarato dal portavoce del governo provinciale, Farhad Jalani, il problema riguarderebbe 41 plessi scolastici che si trovano nei distretti di Shindand, Guzra, Gulran, Oba e Zindagan dove le forze di sicurezza afghane non sono in grado di contrastare efficacemente l’attività dell’insorgenza. Secondo un recente studio di Tolo Tv, pubblicato a inizio gennaio, sarebbero oltre 1.000 le scuole di ogni ordine e grado chiuse a causa di persistenti problemi di sicurezza in tutto il Paese asiatico.
Il sistema di istruzione in Afghanistan sta infatti soffrendo a seguito degli eventi di guerra, e di conflitti civili che stanno travagliato il paese da decenni. Il tasso di alfabetizzazione è del 28% (43% per gli uomini e 13% per le donne). In un recente intervento al Senato, il ministro della Pubblica istruzione pro tempore Asadullah Mohaqiq aveva assicurato che si stavano facendo “tutti gli sforzi possibili per riaprire le scuole nelle zone dove c’è una sicurezza precaria”.
Dopo aver citato uno studio recente dal quale era emerso che soltanto sei milioni di bambini afghani frequentano attualmente le scuole (e non undici milioni come sostenuto dai precedenti governi), Mohaqiq aveva aggiunto che “abbiamo anche il problema della carenza di buoni testi scolastici e di insegnanti qualificati”. “In base ai nostri calcoli – aveva concluso il ministro – “avremmo bisogno di quasi 40.000 insegnanti per i corsi annuali per le nuove scuole in tutto il Paese”.