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Tusk: “L’arrivo di Trump mette l’Unione Europea in una situazione difficile”

Il cambio della guardia alla Casa Bianca, con Donald Trump che si è insediato come presidente e Barack Obama che ha concluso il suo mandato, mette “l’Unione europea in una situazione difficile, con la nuova Amministrazione che sembra rimettere in questione gli ultimi 70 anni di politica estera americana”. E’ quanto ha scritto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella lettera di convocazione del summit Ue.

I compiti dell’Unione europea

“Dobbiamo usare il cambiamento nella strategia commerciale degli Usa a vantaggio dell’Ue” che “non deve abbandonare il suo ruolo di superpotenza commerciale aperta agli altri”, sottolinea Tusk, “intensificando le nostre discussioni con i partner interessati e difendendo i nostri interessi allo stesso tempo”. Un altro compito che deve mantenere l’Europa, è quello di “difendere con fermezza l’ordine internazionale basato sullo stato di diritto”, perché, scrive il presidente Ue, “non possiamo arrenderci a quelli che vogliono indebolire i legami transatlantici, senza di cui l’ordine globale e la pace non possono sopravvivere”. Per questo, ammonisce Tusk concludendo, “dobbiamo ricordare ai nostri americano il loro stesso motto: uniti vinciamo, divisi perdiamo”.

Le sfide dell’Ue

Le sfide che la Ue ha davanti sono “le più pericolose di sempre”, e solo uniti eviteremo la disintegrazione, scrive ancora Donald Tusk. Per il presidente del Consiglio Ue, il futuro è “altamente imprevedibile” a causa di “una Cina prepotente” sul mare, la Russia “aggressiva verso l’Ucraina e i suoi vicini”, e poi guerre, terrore e anarchia in Medio Oriente e Africa. “Per la prima volta nella nostra storia molti stanno diventando anti-europei, o al meglio euroscettici – spiega Tusk -. L’egoismo nazionale sta diventando un’alternativa attraente all’integrazione”. Secondo il presidente Ue, “quello che serve è coraggio, determinazione e solidarietà politica tra europei. Senza di essi non sopravvivremo”. Per questi motivi a Roma “bisogna rinnovare questa dichiarazione di fede” nell’unità, perché nel mondo di oggi “i Paesi europei presi separatamente hanno poco peso”, ma l’Ue “ha un potenziale demografico ed economico che la rende un partner uguale alle potenze più grandi”. Tusk conclude la sua lettera spiegando che bisogna ricordare “agli amici americani” il loro motto: “United we stand, divided we fall”, ossia “uniti vinciamo, divisi cadiamo”.

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