Si ferma momentaneamente la protesta dei tassisti, dopo ben sei giorni di braccia incrociate per dissenso contro l’emendamento racchiuso nel Decreto Milleproroghe e l’app Uber per il noleggio di auto private. Una giornata di passione, quella del 21 febbraio, per il centro di Roma, con i manifestanti (provenienti da tutta Italia), che si sono dati appuntamento davanti alla Camera dei Deputati, nella quale si è svolta la votazione sul Decreto già passato in Senato. Una normativa, quella a firma Lanzillotta, che, secondo gli autisti delle “auto bianche”, andrebbe a favorire i servizi di noleggio con conducente, rimandando al 31 dicembre 2017 la regolamentazione della loro attività. Da qui, il susseguirsi di una protesta che, via via, ha assunto proporzioni sempre maggiori, giungendo a picchi di violenza e tensione a Piazza Montecitorio (dove sono esplosi petardi e bombe carta) e, soprattutto, nella vicina sede del Partito democratico a Largo del Nazareno, dove si sono registrati gli scontri peggiori fra manifestanti e Forze dell’ordine, con qualche ferito da entrambe le parti.
Incontro sindacati-Delrio
Ha richiesto cinque ore l’annunciato incontro tra i rappresentanti delle sigle sindacali e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: “C’è una situazione da lungo tempo non regolamentata – aveva spiegato il Ministro -. Dobbiamo metterci a sedere per fare una regolamentazione finalmente seria che tolga provvisorietà all’attuale situazione”. Per tutto l’arco dell’assemblea, per le strade adiacenti è stato messo in atto un sit-in dei tassisti, andato avanti fino a sera, mentre in aula parlamentare si definiva l’accordo sulla fiducia al Milleproroghe. Un accordo, tuttavia, sembra essere stato trovato tra ministro e sindacati, con l’impegno da parte del governo ad attuare, entro 30 giorni, un doppio decreto ministeriale che si propone, sostanzialmente, di regolamentare la lotta all’abusivismo e adoperare un riordino della materia, compresa la definizione degli indirizzi generali per l’attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, per quanto riguarda il rilascio delle autorizzazioni. Del resto, come aveva sottolineato lo stesso Delrio, “c’è assolutamente bisogno di garanzie, da un lato sui diritti dei cittadini e dell’altro sui diritti di chi ha investito nella propria azienda, come i tassisti”.
Ambulanti in piazza
Non solo taxi: davanti alla Camera dei Deputati si sono riuniti in un corteo di protesta anche i venditori ambulanti, per manifestare contro la direttiva Bolkestein. Anche in questo caso, si tratta di una situazione da tempo in fase di stallo. La scorsa settimana, gli anti-Bolkestein si erano riuniti davanti a Palazzo Madama, durante la discussione sulla prima approvazione da parte del Senato, paralizzando Corso Risorgimento per alcune ore. Un vero martedì nero, quindi, quello passato da Roma, con migliaia di persone radunate in piazza, strade chiuse e traffico rallentato nelle zone adiacenti, disagi ai quali si sono uniti i tafferugli verificatisi nel corso della protesta. Il grosso della manifestazione si è concentrata davanti al Parlamento, dove sono stati esposti striscioni e lanciati cori di dissenso, anche se i momenti di maggior tensione si sono registrati a Largo del Nazareno, dove si trova la sede del Partito democratico. Mentre era in corso la riunione del Pd, alcuni degli ambulanti in protesta hanno tentato di penetrare nella sede, incappando nella reazione delle Forze dell’ordine. Al termine degli scontri, sono stati effettuati i primi fermi (4 in tutto, alla fine della giornata, tra i quali due esponenti di Forza Nuova). Alcuni feriti sono stati registrati sia tra gli agenti che tra i manifestanti.
Raggi: “In piazza con loro”
Sulla questione taxi, si è espressa anche la Sindaca Raggi, la quale ha twittato la sua vicinanza ai manifestanti: “Basta riforme calate dall’alto. Stop emendamento Lanzillotta. Noi al fianco dei tassisti. Tra poco in piazza con loro”. Poi aggiunge: “L’emendamento Lanzillotta-Cociancich al decreto Milleproroghe, causerebbe effetti negativi sul trasporto pubblico non di linea perché porterebbe a una vera e propria liberalizzazione degli Ncc, i noleggi con conducenti, che non sarebbero più vincolati al rispetto della territorialità”. La prima cittadina si è poi recata sul posto, manifestando vicinanza ai lavoratori ma condannando gli episodi di violenza.
La protesta dei tassisti è dilagata anche in altre città italiane, come Milano, Torino e Genova, pur in minore intensità. Per il momento, il servizio dei taxi è ripreso, in attesa della promessa emissione del decreto ministeriale entro il mese prossimo. Oggi, intanto, si vota la fiducia al Milleproroghe che, al di là di tutto, è comunque andato avanti.
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