Due dirigenti e un funzionario del Comune di Milano sono stati arrestati nell’ambito dell‘inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Luca Poniz e condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, collegate all’inchiesta che nel 2015 aveva creato scandalo all’interno del Comune, sono state disposte dal gip Alfonsa Maria Ferraro.
Le “mazzette”
Secondo gli inquirenti, i tre avrebbero voluto influenzare “l’aggiudicazione di alcune gare di appalto a favore del Consorzio milanese Scarl e delle imprese” associate”. Inoltre sono state scoperte tangenti per 100 mila euro, oltre un orologio da 11 mila euro, pagate dagli imprenditori. La somma sarebbe l’equivalente del 5 per cento di un appalto per la manutenzione di una scuola. L’operazione è uno sviluppo dell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Luca Poniz, che nel 2015 aveva portato a quattro arresti e al sequestro di lingotti d’oro e contanti per casi di presunta corruzione nell’assegnazione di appalti del Comune negli anni scorsi, sotto diverse amministrazioni.
Gli arrestati
Gli arrestati sono Massimiliano Ascione, “in qualità di titolare Posizione organizzativa del Comune di Milano”, accusato di concussione; Stanislao Virgilio Innocenti, “in qualità di dirigente del Comune di Milano”, accusato di corruzione; Armando Lotumolo, “in qualità di dirigente” dell’amministrazione comunale, indagato per corruzione.