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Morto Memè Perlini, icona del teatro d’avanguardia. Ipotesi suicidio

E’ morto nella notte fra il 4 e il 5 aprile, probabilmente suicida, il noto attore teatrale Amelio Perlini, meglio noto come “Memè”, considerato una delle stelle del teatro romano d’avanguardia, a cavallo fra gli anni ’70 e ’80. L’attore, nativo di Sant’Angelo in Lizzola (provincia di Pesaro e Urbino), ha perso la vita precipitando dal quinto piano dello stabile in cui risiedeva, nella zona di Piazza Vittorio Emanuele. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella del gesto volontario: Perlini, infatti, 69enne, soffriva da tempo di una grave forma di depressione, acuita dalla sua vita solitaria nella casa di Via Principe Amedeo, nella quale si era ritirato senza prestare attenzione a nuovi progetti artistici, nonostante l’incitamento di colleghi e conoscenti. A dare notizia della tragedia, dopo il ritrovamento del corpo da parte di un condomino, è stato l’amico Ulisse Benedetti, direttore del teatro Beat72, nel quale l’attore marchigiano aveva recitato assieme a Carmelo Bene.

Perlini, tra cinema e teatro

Una carriera costruita con sudore e fatica quella di Memè Perlini, a oggi considerato uno dei maggiori interpreti del rinnovamento teatrale italiano degli anni Settanta. Il suo talento recitativo gli ha consentito di esprimersi con disinvoltura anche sugli schermi cinematografici, lavorando per registi del calibro di Sergio Leone (per il quale recitò nella pellicola “Giù la testa”), Ettore Scola (“La famiglia”) e Luigi Comencini (“Voltati Eugenio”), al fianco di attori come Claudia Cardinale, Antonio Banderas, Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli. All’attivo anche due pellicole girate dietro la macchina da presa, “Grand hotel des palmes” e “Le cartoline italiane”, entrambe presentate al Festival del Cinema di Cannes. Le prestazioni migliori, però, Perlini le ha regalate sui palcoscenici dei teatri italiani, crescendo al fianco del regista Lindsay Kemp e portando in scena tragedie come “Il mercante di Venezia” o “Medea”, nonché scrivendo di suo pugno non meno di una cinquantina di opere, contraddistinte dalla sua tipica lettura surrealista.

La depressione

A riportare la notizia del suo stato psicologico è stato lo stesso Benedetti, il quale ha fatto sapere come, negli ultimi tempi, Perlini fosse in cura e vivesse assistito da una badante. L’appartamento dell’attore è stato trovato chiuso dall’interno, mentre sul suo corpo non sono stati riscontrati segni di violenza, circostanza che rafforzerebbe l’ipotesi del suicidio pur non essendo stati ritrovati messaggi o indizi che possano dare una conferma.

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