Approvato ad Astana un memorandum che istituisce le quattro “aree di sicurezza” – o zone cuscinetto – in Siria. Lo annuncia il ministero degli esteri del Kazakistan citato da Ria Novosti. L’inviato dell’Onu Staffan De Mistura lo ha definito come “importante, promettente e positivo” e ha parlato di “un passo avanti nella giusta direzione, la de-escalation del conflitto”.
Il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha spiegato che Mosca conta “molto” anche “sul successo del quarto round delle trattative” ad Astana, “soprattutto per il consolidamento del regime di cessate il fuoco nonché per un accordo per il meccanismo di reazione alle violazioni” della tregua “e per organizzare lo sminamento“. Lavrov ha anche detto di augurarsi che “a fine mese continuino i negoziati a Ginevra” sulla crisi siriana, “dedicati soprattutto alla soluzione dei problemi legati alla soluzione politica del conflitto, quando in fin dei conti sarà lo stesso popolo siriano a decidere il futuro del proprio Paese”.
Il memorandum è stato però respinto dalla delegazione dell’opposizione armata siriana che ha dichiarato “inaccettabile” ogni accordo di cessate-il-fuoco che non comprenda “tutto il territorio della Siria”. I ribelli inoltre rigettano ogni coinvolgimento dell’Iran e “delle milizie ad esso legate” nonché il suo ruolo di “garante della tregua“.
“Nessun accordo sarà accettato a meno che non sostenga l’integrità del territorio siriano, non deve contenere clausole volte a dividere la Siria”, ha detto Osama Abu Zaid, membro della delegazione dell’opposizione. “Il territorio della Siria non può essere diviso”, ha aggiunto in una conferenza stampa dopo la sessione plenaria ad Astana. L’opposizione siriana rifiuta anche qualsiasi ruolo dell’Iran come garante dell’accordo. “A nome del popolo siriano rifiutiamo qualsiasi ruolo dell’Iran e delle unità sotto la sua giurisdizione e rifiutiamo qualsiasi suo ruolo come paese garante perché Teheran è ostile al popolo siriano e alla sua aspirazione alla libertà e a una vita dignitosa”.