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Rai: Mario Orfeo è il nuovo direttore generale

Mario Orfeo è il nuovo dg della Rai. L’ex direttore del Tg1 è stato eletto da 7 consiglieri d’amministrazione su 8. Tra i favorevoli anche la presidente Monica Maggioni. Contrario il solo Carlo Freccero. Dopo la nomina Orfeo, la cui candidatura era maturata negli ultimi giorni, ha partecipato al primo cda a viale Mazzini per gli adempimenti iniziali e l’assegnazione delle deleghe.

Auguri

Al neo dg sono subito arrivati gli auguri di Fnsi e Usigrai che, dopo l’uscita di scena di Antonio Campo Dall’Orto, avevano invocato un cambio di passo nel servizio pubblico. “In bocca al lupo e buon lavoro al nuovo direttore generale della Rai, Mario Orfeo – si legge nella nota congiunta dei due sindacati -. Positivo che, anche grazie alla nostra mobilitazione sindacale di questi giorni, la scelta sia arrivata in tempi rapidi, che si sia scelto un nome interno all’azienda e che si tratti di un giornalista, mettendo fine ad uno spettacolo indecoroso e pericoloso per il futuro stesso del servizio pubblico”. Al nuovo dg, prosegue il comunicato, “ricordiamo che siamo mobilitati contro lo stallo determinato dai vertici. Viste le sfide urgenti che lo attendono, gli chiediamo da subito atti concreti in discontinuità con la gestione degli ultimi due anni. Il traguardo irrinunciabile è quello dell’immediata apertura del confronto sulla necessaria riforma del servizio pubblico, che deve mettere al primo posto la qualità del prodotto e la piena valorizzazione delle risorse interne, e sul piano editoriale. In questo senso chiediamo un incontro urgente e immediato con il nuovo dg”.

A Orfeo è giunta anche la “benedizione” della comunità francescana del Sacro convento di Assisi. “Auguriamo al nuovo direttore generale della Rai, Mario Orfeo, un proficuo lavoro, rendendo la Rai sempre più servizio pubblico e riportando al centro gli ultimi e le periferie dimenticate – afferma il direttore della Sala stampa del Sacro convento, padre Enzo Fortunato – siamo certi che la sua grande capacità di mediazione faciliterà il lavoro del sistema Rai”.

M5s all’attacco

Sul piano politico, invece, non mancano le polemiche. Alessandro Di Battista definisce Orfeo  “uno dei peggiori direttori della storia del Tg1, per la qualità dell’informazione offerta”. Ma la sua “fedeltà (a Renzi ndr) viene premiata”. “Ricordo quando dal centrosinistra si levavano critiche e attacchi a Minzolini per la vicinanza a Berlusconi. Oggi il Pd (ancora una volta) supera Berlusconi. E poi ai convegni li sentiamo parlare di modello Bbc, di pluralismo e informazione corretta. Dovremmo indignarci ma riflettiamo. Questi colpi messi a segno dal ‘potere’ ne dimostrano tutta la debolezza” scrive Di Battista che attacca: “Ricordate il Tg1 che campagna fece per il Sì al referendum? Ebbene non gli è servita”. La replica arriva da Vinicio Peluffo, capogruppo Pd nella bicamerale. “Dopo mesi in cui – spiega in una nota – si sono dedicati ad attaccare in modo sistematico e preventivo il Tg1 e il suo direttore, nonostante i dati ne certificassero l’equilibrio, oggi passano ad aggredire Orfeo sul piano personale, con il contributo di Di Battista che, pur non potendo avere la più pallida idea sull’argomento Rai, si è unito alla canizza. Come sempre in queste occasioni, anche Fico ha sentito il bisogno di parlare non da presidente bensì, ancora una volta, da militante grillino. Il suo compito istituzionale dovrebbe essere, infatti, quello di giudicare ex-post e nel merito il comportamento del nuovo dg, e non di abbandonarsi a valutazioni e atteggiamenti del tutto pregiudiziali, che non si confanno al ruolo che inopinatamente ricopre”.

Soddisfatta Forza Italia. Per Renato Schifani “è stato un grande direttore di telegiornale e sarà un ottimo direttore generale. In momenti storici difficili come quello che stiamo attraversando, in cui l’Italia è frammentata e lacerata dalle tante divisioni, sapere che alla guida della televisione di Stato ci sia un professionista serio e responsabile come lui è per tutti una garanzia di sicurezza, equilibrio e imparzialità”. Secondo Fabrizio Cicchitto (Ap) “Mario Orfeo, oltre a essere un professionista equilibrato, conosce bene la Rai dall’interno”.

Il personaggio

Orfeo ha fatto tutta la trafila giornalistica, passando dalla carta stampata alla tv di Stato. Nel 1988 diventa professionista al Giornale di Napoli e collabora con diverse testate nazionali, tra cui il settimanale Panorama. Nel 1990 tiene a battesimo la redazione napoletana di Repubblica dove resta fino al 1994, quando è chiamato a Roma per ricoprire il ruolo di responsabile prima del servizio politico e poi dell’ufficio del caporedattore centrale, sotto la direzione di Ezio Mauro di cui è uno dei “pupilli”. Nel giugno del 2002 viene scelto dall’editore Francesco Gaetano Caltagirone per sostituire Paolo Gambescia alla direzione del Mattino di Napoli, diventando così uno dei più giovani direttori d’Italia. Nel 2009 approda in Rai, nominato all’unanimità dal cda su proposta dell’allora dg Mauro Masi, per dirigere il Tg2 al quale dà un’impronta “istituzionale”. Due anni dopo, nel 2011, torna alla carta stampata per guidare il Messaggero.

Alla fine del 2012 è nuovamente in Rai, come direttore del Tg1, nominato a maggioranza dal cda – 5 voti favorevoli, 4 contrari di diversa provenienza – su proposta del dg Luigi Gubitosi: nel corso della sua direzione vengono introdotti i contenuti in digitale, la trasmissione in hd, un nuovo studio e una nuova sigla. Resta in sella nell’agosto 2016, quando la nuova gestione Campo Dall’Orto cambia i vertici di Tg2 e Tg3. Il 5 dicembre 2013 l’Università Federico II di Napoli conferisce a Orfeo la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche. A gennaio 2015 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Commendatore della Repubblica.

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