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Consip: dopo il voto in Senato non si placano le polemiche. Domani interviene il Csm

Il voto sul caso Consip è avvenuto ieri in Senato, ma le polemiche sono uscite da Palazzo Madama invadendo il dibattito politico nazionale. La mozione proposta dal senatore Pd Luigi Zanda, approvata con 185 voti favorevoli, 76 contrari e 5 astenuti, in cui si impegna il governo “a procedere in tempi celeri e solleciti al rinnovo dei vertici della Consip“.

Il voto in Senato

Decisivo il voto favorevole dei senatori di Forza Italia e dei verdiniani di Ala e di Federazione della libertà (Idea-fl). L’Assemblea ha inoltre votato a favore di un’altra mozione delle molte presentate sulla vicenda. Si tratta di quella che porta la prima firma di Andrea Augello. E qui i sì sono stati 244, i no 17 e 11 gli astenuti. Prima di votarla, tuttavia, l’Esecutivo ha chiesto ad Augello di eliminare il punto due, che chiedeva la sospensione delle gare per le quali i vertici della Consip erano stati oggetto di “altre richieste di favori”.

Bocciata invece la mozione del gruppo Mdp (Movimento democratici e progressisti), che puntava alla sospensione delle deleghe al ministro dello Sport, Luca Lotti, ritenuto coinvolto nel caso Consip e il ritiro dell’incarico all’amministratore delegato di Consip Luigi Marroni da parte del ministero dell’Economia.

La vicenda

Lo “scandalo Consip” fa riferimento a un presunto caso di corruzione che riguarda un imprenditore e alcuni dirigenti della società che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, il ministro Lotti avrebbe avvertito l’Ad Consip Marroni di un’indagine sulla sua società. L’inchiesta è partita da un’indagine della procura antimafia di Napoli.

Ma la questione conoscerà domani un nuovo capitolo. Il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) infatti vaglierà presunte irregolarità nelle inchieste a Napoli su Consip e Cpl Concordia. Partirà subito il lavoro della Prima Commissione del Csm, presieduta dal laico Giuseppe Fanfani (Pd), che dovrebbe portare a decidere la convocazione di un primo giro di audizioni.

La polemica di Giorgia Meloni

Il tema continua ad accendere gli animi della politica. Dopo il voto in Senato di ieri, volano stracci nel centro-destra. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, accusa Forza Italia di essere una “stampella” del governo. “Sono basita – afferma – nel vedere Forza Italia, per l’ennesima volta, adoperarsi per salvare Renzi e i suoi governi, ormai in aperto contrasto con la volontà degli italiani dimostrata con il voto del referendum del 4 dicembre”. La Meloni trova “incomprensibile” questo atteggiamento forzista “soprattutto se pensiamo che alle amministrative e ai ballottaggi in programma questo fine settimana il centrodestra unito dimostra di essere  competitivo e vincente quando presenta progetti seri, chiari e alternativi alla sinistra”.

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