“Da luglio obbligo defibrillatori in impianti sportivi, anche dilettantistici“. Lo annuncia con un tweet il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rendendo noto che è stato firmato il decreto in materia di concerto con il ministero dello Sport. “Mantenere un impegno, soprattutto nell’ambito delle Istituzioni non è solo una questione di principio. È una questione di sostanza. Oggi teniamo fede alla nostra parola”: il ministro dello Sport, Luca Lotti, commenta così il decreto congiunto tra ministero della Salute e quello per lo Sport grazie al quale entra in vigore l’obbligo per le società e le associazioni dilettantistiche di dotarsi di un defibrillatore all’interno dell’impianto sportivo in cui si svolgono le proprie attività.
Da luglio obbligo #defibrillatori in impianti sportivi, anche dilettantistici. Firmato decreto @MinisteroSalute di concerto con lo #Sport
— Uff. Stampa Lorenzin (@UStampaLorenzin) 26 giugno 2017
“Un modo di rendere più sicuri e tutelati – specifica Lotti in un post su Facebook – i tanti momenti di agonismo e di esercizio fisico che si praticano ogni giorno nel nostro ricchissimo mondo dello sport non professionistico. Troppo spesso funestato da tragedie evitabili grazie alla presenza di uno strumento tecnologico che può salvare la vita. Non sono pochi gli atleti che per tanti motivi si possono trovare in una condizione di emergenza mentre fanno sport“. “Tornano alla mente – conclude il ministro – tante storie di giovani sportivi scomparsi che avrebbero potuto essere messi in salvo grazie a un defibrillatore. Ci siamo detti che avremmo dovuto fare di tutto perché non accadesse di nuovo. Abbiamo mantenuto quella promessa“.
Un decreto sempre rinviato
Ad oggi, l’Italia è l’unico Paese in Europa che possiede una normativa specifica che obblighi sia le società sportive professionistiche, sia quelle amatoriali, a dotarsi di defibrillatori semiautomatici e di personale addestrato ad usarlo. E ciò grazie al decreto Balduzzi del 13 settembre 2012, entrato in vigore dal 24 aprile 2013, considerato una delle legislazioni più all’avanguardia in tema di salute pubblica. Il decreto è stato sottoposto a rinvii. Il primo, nel gennaio del 2016, ha portato da 30 a 36 mesi il termine entro il quale le 110 mila società dilettantistiche avrebbero dovuto dotarsi dei defibrillatori. A luglio dello stesso anno è arrivata una nuova deroga di altri quattro mesi, poiché non erano state ancora completate le attività di formazione degli operatori. Il 15 novembre, il Ministero della Salute ha esteso a tutto il territorio nazionale la sospensione fino al primo gennaio di quest’anno degli effetti del decreto. Da ultimo, il 22 novembre scorso in Commissione Bilancio del Senato è stato approvato un emendamento al decreto 189, presentato dall’onorevole Franco Panizza del Partito Autonomista Trentino Tirolese, che rimanda al 30 giugno 2017 la scadenza sui defibrillatori. Oggi, la firma.
In Italia oltre 1100 morti per arresto cardiaco nello sport dal 2005
Secondo la Fondazione Giorgio Castelli onlus, tramite un’indagine via web, ha raccolto il numero di 1149 decessi per morte cardiaca improvvisa avvenuti dal 2005. Molti sono accaduti in strutture di sport amatoriale e dilettantistico (solo 3 i decessi tra i professionisti).