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Mps, ecco il piano di ristrutturazione: 5.500 esuberi e 600 filiali da chiudere

Cinquemila e cinquecento esuberi, ci cui 4.800 attraverso l’attivazione del fondo di solidarietà, e 600 filiali da chiudere. Questi i punti principali del piano di ristrutturazione 2017-2021 dei Monti di Paschi di Siena. L’utile netto previsto fra quattro anni sarà superiore  a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%. In programma anche la cessione al fondo Atlante 2 delle tranche junior e mezzanine delle sofferenze, ad un prezzo pari al 21% del loro valore lordo. In tutto, le sofferenze lorde da dismettere da parte del gruppo ammontano a 28,6 miliardi lordi, di cui 26,1 miliardi con la cartolarizzazione più un portafoglio di 2,5 miliardi costituito da crediti unsecured attraverso procedure dedicate.

Strategia

Nelle linee strategiche è prevista inoltre una rafforzata posizione patrimoniale e di liquidità, con target al 2021 che include un indice Cet1 al 14%. Per effetto dell’aumento di capitale e della cessione delle sofferenze è attesa una riduzione del costo del funding nell’arco di piano, con riallineamento ai parametri medi di mercato. E’ poi indicata la valorizzazione della clientela Retail e Small Business grazie ad un nuovo modello di business semplificato e altamente digitalizzato.

Nuovo modello operativo

Inoltre è previsto un rinnovato modello operativo, con un focus continuo sull’efficienza, che porterà ad un target di cost/income ratio inferiore al 51% nel 2021 e ad una riallocazione alle attività commerciali delle risorse impegnate in attività amministrative. Nel piano vi è anche una gestione del rischio di credito radicalmente migliorata, con una nuova struttura organizzativa del Chief Lending Officer (Clo) che porterà un costo del rischio inferiore a 60 punti base e un Npe ratio lordo inferiore al 13% nel 2021. Viene poi creata all’interno del Clo una business Unit dedicata alla gestione del portafoglio di crediti deteriorati, che si occuperà di early remedial actions-ristrutturazioni, del controllo delle attività e delle performance della piattaforma di recupero crediti, nonché delle attività di recupero relative al nuovo flusso di sofferenze non veicolato sulla piattaforma.

La cessione

Il prezzo di cessione dell’intero portafoglio di sofferenze sarà di 5,5 miliardi di euro, a fronte di un valore netto contabile al 31 dicembre 2016 di circa 9,4 miliardi di euro. Lo schema di cessione, viene spiegato, prevede che entro dicembre 2017 le sofferenze vengano trasferite a una società veicolo, che emetterà titoli Senior A1 per 3,256 miliardi di euro (12,5% del valore contabile), Senior A2 per 500 milioni di euro (1,9%), Mezzanine per 1,029 miliardi (4,0%) e Junior per 686 milioni (2,6%). Il 95% dei titoli Mezzanine sarà ceduto ad Atlante II. Poi, entro giugno 2018, con l’ottenimento delle garanzie di Stato (Gacs), verranno collocati sul mercato i titoli Senior e verrà ceduto ad Atlante II il 95% dei titoli Junior.

 

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