Almeno 12 attivisti di primo piano per i diritti umani, tra cui la direttrice di Amnesty International della Turchia, Idil Eser, e 2 stranieri sono stati fermati dalla polizia in un hotel di Buyukada, una delle isole al largo di Istanbul, sul mar di Marmara, e portati in una caserma. Il blitz delle forze dell’ordine è avvenuto durante un workshop che si stava svolgendo nella struttura. Le accuse nei loro confronti restano ignote e non hanno ancora potuto incontrare i loro legali.
Tra i fermati risultano almeno 7 altri attivisti e il proprietario dell’hotel in cui è avvenuto il blitz. I due stranieri sarebbero di nazionalità tedesca e svedese. “È un grottesco abuso di potere che sottolinea le precarie condizioni che devono affrontare gli attivisti per i diritti umani nel Paese”, ha denunciato il segretario generale di Amnesty, Salil Shetty, chiedendo che i fermati siano “liberati immediatamente e senza condizioni”.
Il mese scorso era già stato arrestato il presidente dell’ong in Turchia, Taner Kilic, già avvocato del giornalista italiano Gabriele Del Grande, trattenuto per 2 settimane nell’aprile scorso. Kilic è tuttora detenuto. Le autorità lo accusano di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Dal fallito golpe del 15 luglio sorso, oltre 50 mila persone sono state arrestate e 150 mila licenziate o sospese in Turchia.