In Messico l’utilizzo di droghe tra i minorenni è così diffuso da essere un allarme sociale. Solo nello Stato di Chihuahua – nel nord del paese centro americano, al confine con gli Usa – l’abuso di sostanze stupefacenti inizia a partire dai 10 anni di età.
Il Centro Statale di Tossicologia
La denuncia – riportata dall’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie – arriva dal Centro Statale di Tossicologia. Secondo le stime del Centro, Chihuahua è il primo Stato messicano per uso di sostanze tra i minorenni. I bambini di strada consumano inalanti e solventi, molti di loro per mitigare il senso di fame.
Ma il drammatico fenomeno riguarda anche tutto il resto del Messico: qui i minori consumano anche sostanze psicoattive come la cocaina, l’eroina e il benzodiazepine, sostanze che aiutano a dormire e a rilassare i muscoli. Tuttavia, la droga di maggiore consumo rimane la marijuana, una sostanza psicoattiva che si ottiene dalle infiorescenze essiccate delle piante di Cannabis (o canapa): ne fa uso l’81.8% dei giovani tossicodipendenti. Praticamente, un esercito di ragazzi al soldo dei potenti cartelli dei narcotrafficanti.