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Istat, cala il tasso di disoccupazione: dato all’11,1% nel mese di giugno

Dati in crescita quelli relativi all’occupazione in Italia: a rivelarlo è l’Istat che, nel periodo di giugno, ha evidenziato un calo nel tasso di disoccupazione che, a oggi, si attesta all’11,1%, più o meno in linea con quanto registrato nel mese di aprile. Di pari passo, l’Istituto di statistica ha messo in luce una forte crescita nel tasso di occupazione femminile: addirittura il 48,8%, il valore più alto dal 1977, ovvero dall’avvio delle serie storiche. Nel mese di maggio, i dati relativi alla disoccupazione avevano subito un brusco picco. Lo stesso Istituto, a ogni modo, ha evidenziato che il tasso di crescita coincide con l’aumento dei contratti a termine, incrementati di 37 mila unità con raggiungimento della quota di 2,69 milioni, il valore più alto dal 1992.

Occupazione giovanile

La crescita si attesta a un ritmo di 23 mila unità su base mensile anche se una leggera flessione è stata riscontrata fra gli uomini, in particolare in coloro compresi nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni e i 35 e i 49. La crescita mensile si attesta dunque allo 0,1%, dato che porta il tasso di occupazione a salire di 0,1 punti al 57,8%, che resta in ogni caso un risultato di circa dieci punti inferiore a quanto avviene in Germania. Il tasso di disoccupazione giovanile, comunque, è tornato a scendere specie nell’età fra i 15 e i 24 anni, attestandosi al 35,4%, in calo di 1,1 punti percentuali su maggio. Aumentano, invece, gli appartenenti alla categoria degli inattivi: 12 mila a giugno, con maggioranza di uomini rispetto alle donne.

Istat: “Crescono occupati ultracinquantenni”

L’incremento degli occupati su base annua cresce soprattutto grazie alle donne e riguarda principalmente i lavoratori dipendenti: +367 mila, di cui +265 mila a termine e +103 mila permanenti, per un aumento complessivo di 147 mila unità, lo 0,6%. Secondo l’Istituto, “a crescere sono gli occupati ultracinquantenni (+335 mila) a fronte di un calo nelle altre classi di età (-188 mila)”. Al contempo, cala il dato statistico relativo agli indipendenti (- 220 mila).

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