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Il presidente Mattarella in visita ad Arquata e Amatrice: “Non vi lasceremo soli”

Fra pochi giorni ricorrerà il primo anniversario dal tremendo sisma che, il 24 agosto 2016, scosse la notte del Centro Italia, radendo al suolo i centri di Amatrice e Accumoli, danneggiando anche la marchigiana Arquata del Tronto, quasi completamente cancellata, assieme alle sue frazioni, dal successivo terremoto del 30 ottobre. E, proprio nel piccolo centro delle Marche, si è recato in mattinata il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la settima volta in visita nei luoghi maggiormente colpiti dai recenti eventi sismici. Arrivato sul posto in elicottero alle 9.25, il Capo di Stato ha svolto un percorso da Arquata e Pescara del Tronto fino alle due città laziali, incontrando istituzioni locali e popolazione, dalla quale si è congedato con un impegno: “Non vi abbandoneremo”.

Mattarella alle casette

Se ad Arquata il presidente ha ribadito come “il lavoro e la scuola sono i fondamenti della società”, ad Amatrice si è recato in visita alle prime 26 abitazioni provvisorie consegnate ai terremotati, accompagnato dal sindaco Petrucci e dal commissario straordinario alla ricostruzione Errani. Nel frattempo, i cittadini ancora in attesa di collocazione, ormai da un anno costretti a un pernottamento forzato fuori dalle loro abitazioni dopo aver, in diversi casi, perso i propri cari sotto le macerie, hanno fatto sentire la loro voce, manifestando tutto il proprio sconforto per un piano di ricostruzione ancora troppo latente. Con loro, Mattarella si è intrattenuto, cercando di rilasciare parole di incoraggiamento, assicurando che “la ricostruzione non si fermerà” e che “lo Stato farà per intero la sua parte, e tutte le istituzioni devono collaborare per raggiungere un risultato maggiore”.

“Andare più veloci”

I cumuli di macerie, per la maggior parte, ci sono ancora; il processo di ricostruzione, nonostante le rassicurazioni, procede a ritmo lento e, per questo, la preoccupazione fra gli abitanti resta elevata. Sullo sgombro dei resti degli edifici, però, Mattarella si è detto ottimista: “Sono state rimosse le macerie pubbliche, perché è più facile e non è necessario il consenso dei privati. Ora, qui nel Lazio, si è fatto un grande affidamento con importanti fondi per togliere tutte le macerie e quindi in una prospettiva a breve questo si farà”. A questo proposito, il Capo di Stato ha spiegato che la nuova area Food di Amatrice, la scuola e le casette costituiscono un punto di ripartenza per l’attività produttiva: “Naturalmente rappresentano un punto per dire che ci sono tanti altri passi da fare con velocità per rendere definitiva la sistemazione”. La promessa di Mattarella, ad Arquata come ad Amatrice, è che quella svolta oggi non sarà l’ultima visita. “Presidente torni a trovarci, non ci lasci soli”, ha detto una donna di Pescara del Tronto, salutata con un “ci conti, tornerò”. Ovviamente con la speranza che i veloci passi avanti invocati possano davvero compiersi al più presto.

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