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“Elezioni manipolate”, le rivelazioni di Smartmatic infiammano il Venezuela

I dati sull’affluenza alle elezioni dell’Assemblea Costituente in Venezuela sarebbero stati manipolati. La rivelazione esplosiva, che rischia di esacerbare ulteriormente gli animi nel Paese sudamericano, arriva da Antonio Mugica, amministratore delegato di Smartmatic, cioè l’azienda che ha fornito supporto logistico durante la consultazione.

Rivelazione

Secondo Mugica ci sarebbe una differenza di almeno un milione di voti tra le cifre sull’affluenza annunciate dal Consiglio Nazionale Elettorale (Cne) e quelle registrate dai sistemi elettronici della sua società. “E’ per questo che con il più profondo rammarico dobbiamo riferire che le cifre sull’affluenza delle votazioni del 30 giugno per l’Assemblea Costituente in Venezuela sono state manomesse, al di là di ogni dubbio“, ha detto, sottolineando che “non possiamo garantire i risultati ufficiali“.

Reazione

Un’accusa respinta con forza dalla responsabile Cne, Tibisay Lucena, che ha definito le “gravi e irresponsabili” dichiarazioni di Mugica. “Un’opinione senza precedenti da parte di un’azienda il cui unico ruolo consiste nel fornire i servizi tecnici e l’apparecchiatura necessaria” per le elezioni, ha sottolineato Lucena.

Insorge l’opposizione

Secondo le cifre ufficiali del Cne, poco più di 8 milioni di cittadini hanno partecipato alle elezioni, pari a un’affluenza del 41,53%. L’opposizione, da parte sua, ha detto che solo 2,83 milioni di venezuelani hanno votato domenica, pari al 12% degli aventi diritto. Le rivelazioni della Smartmatic sono subito state riprese ed amplificate dall’opposizione. L’ex candidato presidenziale Henrique Capriles ha detto che confermano che “la Costituente è una truffa“, mentre il presidente del Parlamento, Julio Borges, ha annunciato che presenterà una denuncia penale contro i membri del Cne per aver diffuso “risultati falsi“.

Il governo va avanti

Il governo, da parte sua, ha ignorato il clamore causato dalle rivelazioni della Smartmatic, procedendo con la consegna delle credenziali ai 545 membri della Costituente e confermando che il nuovo organo si istallerà domani nella sede del Parlamento, controllato dall’antichavismo dalle elezioni politiche del 2015. Julio Borges ha già annunciato che l’opposizione non intende cedere la sede del potere legislativo alla Costituente, avvertendo che si sta andando verso “uno scenario molto probabile di scontro violento” a Caracas.

La protesta

Una manifestazione di protesta antichavista è stata promossa per oggi nella capitale, in concomitanza con l’insediamento del nuovo organismo. Le rivelazioni shock della Smartmatic hanno anche rafforzato la posizione dei paesi che hanno già dichiarato che non riconoscevano le elezioni per la Costituente – Usa, Argentina, Brasile, Colombia, Messico, Perù, Paraguay e Panama – e hanno spinto anche l’Unione europea a fare altrettanto: l’Ue ed i suoi Stati membri non riconoscono l’Assemblea costituente in Venezuela “poiché nutrono preoccupazioni sulla sua effettiva legittimità e rappresentatività” ed invitano il governo di Nicolas Maduro “a prendere misure urgenti per porre rimedio al corso degli eventi”, ha dichiarato da Bruxelles l’alto rappresentante della Ue Federica Mogherini. Da parte sua, il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa), Luis Almagro, ha detto che le elezioni di domenica scorsa in Venezuela costituiscono “il broglio elettorale più grande della storia dell’America Latina, in percentuale e in milioni di votanti”.

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