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Iran, parte il Rohani bis: Khamenei ratifica ufficialmente la nomina a presidente

A poco meno di tre mesi dalla vittoria delle ultime elezione Hassan Rohani è stato nominato ufficialmente presidente dell’Iran per i prossimi quattro anni. L’investitura è avvenuta da parte della Guida suprema dell’Iran, ayatollah Sayyed Ali Khamenei, nel corso della cerimonia di “Tanfiz” (validazione) che si è tenuta questa mattina a Teheran e che ha segnato il riconoscimento dei risultati elettorali del 19 maggio scorso e l’avvio del secondo mandato presidenziale per Rohani. Dopo la cerimonia di investitura, il presidente della Repubblica islamica ha illustrato in un discorso il programma di governo incentrato sulla “giustizia sociale“. In tal senso Rohani ha rimarcato che il suo governo si impegnerà per “sradicare la povertà e la corruzione, contenere l’inflazione e facilitare la crescita economica”. L’insediamento ufficiale di Rohani nel secondo mandato è in programma sabato prossimo con il giuramento solenne del presidente davanti al Parlamento.

Intanto arrivano le prime reazioni al nuovo pacchetto di sanzioni varato da Donald Trump contro Teheran. “L’obiettivo degli Stati Uniti è quello di distruggere l’accordo sul nucleare del 2015, ma Teheran reagirà in modo molto intelligente a queste misure” ha commentato il vice ministro degli Esteri e negoziatore dell’accordo sul nucleare, Abbas Araghchi. L’esponente del governo iraniano ha riferito che le reazioni alle “misure provocatorie” di Washington sono affidate al comitato per il monitoraggio dell’attuazione dell’accordo nucleare – presieduto da Rohani – che ha già elaborato le prime risposte che saranno consegnate al ministero degli Esteri e all’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Secondo Araghchi, l’imposizione di nuove sanzioni all’Iran è un tentativo di ridurre i benefici per Teheran previsti dall’accordo nucleare. In particolare, gli Usa hanno rifiutato di offrire alle istituzioni finanziarie degli altri Paesi le garanzie di non subire misure punitive americane per le transazioni con l’Iran. Questo tiene di fatto bloccate tutte le operazioni bancarie internazionali, con forti conseguenze sull’attuazione degli accordi economici.

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