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Nba, Lakers nel mirino della lega: presunti rapporti illeciti con l’ala Paul George

Conclusa un’annata che rimarrà nella storia per la sua negatività, i Los Angeles Lakers si affacciano alla nuova regular season con più di una grana da risolvere, l’ultima delle quali non strettamente legata al parquet dello Staples Center della Città degli Angeli. L’Nba ha infatti aperto un’inchiesta a carico del team della Buss Family, per la vicenda legata all’addio del giocatore Paul George al suo vecchio team, gli Indiana Pacers: l’ala piccola di Palmdale, ha lasciato Indianapolis al termine della stagione passata, accasandosi ai Thunder Oklahoma City (con Victor Oladipo e Domantas Sabonis a fare il percorso inverso) nonostante numerose voci lo avessero dato in procinto di passare in club come i Cavaliers e gli stessi Lakers. Al centro della bufera, sarebbe finita proprio la formazione di Los Angeles, con la dirigenza gialloviola (il presidente Magic Johnson in primis) accusata di aver intrattenuto rapporti illeciti con il giocatore, quando questi militava ancora nella squadra di MacMillan.

Indagini in corso

“Su richiesta degli Indiana Pacers – ha fatto sapere la Lega in un comunicato -, l’Nba ha aperto un’inchiesta per presunti contatti illegali nei confronti dei Los Angeles Lakers. L’inchiesta, indipendente, viene condotta dallo studio legale Watchell, Lipton, Risen e Katz. I Lakers hanno collaborato e, fino a questo punto, non è stato trovato nulla. Chiediamo ad entrambe le squadre di evitare di fare commenti, mentre l’indagine è in corso”. Nessun atto illegale dunque, almeno per il momento, è stato riscontrato nel comportamento dei Lakers, anche se già nei mesi scorsi la dirigenza dei Pacers aveva sospettato un’influenza dei californiani nella scelta di George di lasciare la squadra nell’annata successiva.

Lakers: “Ripuliremo il nostro nome”

Nel prosieguo dell’indagine, data come tutt’ora in corso, la situazione verrà delineata in modo più chiaro e, di conseguenza, si potrà avere una maggiore panoramica sulle eventuali penalità in cui potrebbero incorrere i Lakers qualora venissero davvero riscontrati degli illeciti. Per ora nulla di tutto questo, con i fantasmi delle limitazioni sul draft, di sanzioni o squalifiche che restano ancora lontane ipotesi. Da parte loro, gli interessati si sono difesi spiegando che “stiamo cooperando con la Nba nella speranza di ripulire il nostro nome al più presto”. Certo è che, dopo l’addio della bandiera Kobe Bryant, il percorso in discesa continua sul campo e anche fuori.

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