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Siccità, scovate 20 pompe abusive sul Lago di Bracciano

Per combattere la siccità che sta colpendo Roma e il suo territorio è necessario anche colpire i prelievi abusivi di acqua. Così il Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Roma ha dato esecuzione a un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia di perquisizione e sequestro di sistemi di captazione di acqua (pompe idrauliche) su terreni privati, situati in prossimità del Lago di Bracciano. In seguito ai controlli effettuati dal NOE sulle aree a ridosso del lago, con il contributo del personale dell’Ente Parco Naturale Regionale Lago di Bracciano e Martignano e della Polizia Locale di Roma Capitale, sono stati individuati (nei territori dei tre comuni rivieraschi Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano) venti punti di aspirazione senza autorizzazione. Il Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Roma ha contestualmente notificato un avviso di garanzia nei confronti di venti persone per inquinamento ambientale colposo.

Reato ambientale

Le persone finite sotto inchiesta sono per lo più proprietari di terreni situati vicino al lago di Bracciano che avevano prodotto artigianalmente sistemi di pompaggio dell’acqua, irregolari perché non autorizzati. All’operazione hanno partecipato, oltre ai carabinieri del Noe, l’Arma Territoriale e il Gruppo CC Forestale di Roma, con il supporto di un elicottero del Nucleo di Roma Urbe. Gli inquirenti sottolineano che la captazione abusiva di acqua in realtà è un illecito amministrativo ma, date le condizioni di sofferenza del lago e la grave siccità che sta colpendo la capitale e tutto il Lazio, si inserisce tra i comportamenti che compromettono l’ecosistema. La scoperta dei dispositivi non autorizzati è stata resa possibile grazie ai serrati controlli degli inquirenti e con la modifica dello stato dei luoghi in seguito all’abbassamento del livello dell’acqua conseguenza della siccità.

Ad agosto -82% di pioggia

Intanto da un’analisi della Coldiretti emerge che a Roma “ad agosto è caduto l’82% di pioggia in meno dopo che nei primi sette mesi dell’anno le precipitazioni erano più che dimezzate con un calo del 52% rispetto alla media di riferimento”. Lo studio si basa su dati relativi al territorio provinciale fino al 20 agosto a Roma. “L’ultimo crollo delle precipitazioni ad agosto – spiega Coldiretti – segue quello del -66% a Luglio, del -74% a giugno, il -56% a maggio come ad aprile, mentre a marzo il calo e’ stato del 58%, a febbraio del 37% e a gennaio del 34% provocando una crisi idrica di portata storica. Ma la situazione è critica in tutto il Lazio dove nella seconda decade di Agosto il calo delle precipitazioni è stato pure qui del 74% dopo che a luglio era caduta il 61% di pioggia in meno ma particolarmente secchi sono stati tutti i mesi del 2017. Il risultato è una grave siccità nelle campagne dove si contano complessivamente danni per 200 milioni di euro secondo la Coldiretti, tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito per ortofrutta e cali produzione per vino e olio”.

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