Benjamin Netanyahu รจ tornato ad attaccare i media accusandoli di mettere in evidenza le indagini contro di lui per corruzione con lโobiettivo di mettere fine al suo governo. โLโindustria delle false notizie โ ha detto in un discorso ai sostenitori, stimati in 2/3mila, del suo partito il Likud โ รจ al suo massimo e lo scopo delle proteste รจ quello di farmi incriminare ad ogni costoโ. Secondo il premier israeliano gli organi di informazione โdanno notizie entusiasticamente e senza fine delle proteste della sinistra. Le stesse proteste il cui fine รจ applicare pressioni improprie in modo che unโincriminazione sia emessaโ, ha spiegato riferendosi alle manifestazioni che ogni sabato sera, da mesi, si svolgono sotto la casa dellโAvvocato Generale dello stato a Gerusalemme Avichai Mandelblit a favore di una rapida messa in accusa.
Manifestazioni che potranno proseguire, come ha stabilito la scorsa settimana la Corte Suprema, accogliendo ad interim la petizione del โMovimento per la qualitร del governo in Israeleโ contro la decisione della polizia di impedire proteste. Lโunica limitazione imposta dalla Corte รจ che i manifestanti non potranno superare il numero di 500 persone. โIl diritto dei residenti alla propria quieteโ non si avvicina โ ha scritto la Corte โ โal diritto per la libertร di espressione e di manifestareโ. Le manifestazioni sono in corso dal dicembre del 2016 per premere su Mandelblit al fine di indagini piรน serrate; ultimamente il Likud ha organizzato nello stesso luogo iniziative a sostegno di Netanyahu che ha definito le inchieste in corso โun tentativo di putschโ.
Le proteste sono aumentate nel numero dei manifestanti nelle ultime settimane dopo la notizia dellโindagine sul primo ministro: allโinizio, nello scorso corso dicembre, a partecipare โ hanno ricordato i media โ erano state una trentina di persone mentre ora si รจ arrivati a 2500.
Netanyahu โ che respinge con forza le accuse โ รจ indagato in due distinte inchieste: la prima, โCase 1000โ, riguarda presunti regali illeciti ricevuti dal premier e dalla sua famiglia da notabili milionari; la seconda, โCase 2000โ, concerne un presunto accordo con lโeditore di Yediot Ahronot per ridurre la diffusione di un giornale rivale.