“Il dietrofront sullo Ius soli? Un atto di paura grave”. Non ha usato mezzi termini il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, intervistato a “Tg2000”, durissimo nel giudicare la retromarcia del Governo sull’approvazione del ddl sulla cittadinanza, inizialmente previsto nel calendario di settembre dell’Aula del Senato. La sua assenza, e il conseguente slittamento, ha provocato reazioni controverse ma, per molti, si tratta di un passo indietro che porterà conseguenze: “Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura… Ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento”.
Delrio: “Non si può cedere a parole di odio”
Il riferimento di Delrio è alle parole di Luigi Zanda, arrivate in concomitanza con lo scoppio della polemica sulla decisione di Palazzo Madama, il quale aveva parlato dello Ius soli come di un “obiettivo prioritario” per cui, al momento, “mancano i voti”. Secondo il ministro, a ogni modo, il ddl è “una legge di civiltà e diritti. Non dobbiamo farci dominare dalla paura. Non ci può venire nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli. Devono essere riconosciuti per quello che sono: persone. Uno sguardo diverso verso l’immigrazione significa anche riconoscere i loro diritti”. Secondo Delrio, perseguire la strada dello Ius soli sarebbe un passo fondamentale perché “non si può cedere a parole di odio, violenza e razzismo. Queste sono parole che possono fare molto male a tutta la società perché oggi tocca agli immigrati e domani può capitare ai nemici politici o a persone diverse”.
Italia ed Europa
Ma non solo lo Ius soli. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha parlato anche di quanto affermato, sui meriti italiani nel fronteggiare l’emergenza migranti, dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo discorso alla plenaria di Strasburgo: “Dall’Europa aspettiamo i fatti. L’Italia non ha voluto mancare ai suoi doveri umanitari nel Mediterraneo ma è un dato di fatto che abbiamo supplito all’assenza dell’Europa specialmente nei ricollocamenti”. Secondo il guardasigilli, “l’Europa può ritrovare sé stessa se impone le sue leggi di civiltà e umanità a tutti i paesi che aderiscono ad essa. Non si possono ricevere finanziamenti economici dall’Europa e rifiutarne i valori e i principi su cui è fondata. Siamo orgogliosi della nostra identità europea e dei nostri valori bisogna però che vengano rispettati da tutti”. Un’esigenza più volte evidenziata dal Governo italiano che, ha concluso Delrio, “ha ottenuto le quote di ricollocamento già con il governo Renzi. E’ ora che queste quote vengano applicate”.