Torna a crescere il numero delle persone che, su scala mondiale, soffrono la fame. Un fenomeno che dopo un calo costante negli ultimi dieci anni, ha visto negli ultimi mesi colpire circa l’11% della popolazione di tutto il globo, ovvero 815 milioni di persone, 38 milioni in più rispetto all’anno precedente. Un quadro drammatico, dovuto alla proliferazione di conflitti, al cambiamento del clima con carestie e siccità e alla crisi economica: un mix micidiale che sta affamando l’intero pianeta. A lanciare l’allarme è la Fao nel rapporto annuale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo, presentato a Roma.
Il rapporto
Una valutazione globale preparata da Fao, Ifad e Pam (Programma alimentare mondiale), a cui per la prima volta hanno collaborato anche Unicef e Oms. Sotto la lente del rapporto la fame, ma anche tante forme di malnutrizione che riguardano milioni di bimbi. In particolare 155 milioni sotto i cinque anni d’età sono sottosviluppati, e di questi ben 122 milioni vivono in paesi in guerra, mentre 52 milioni soffrono di deperimento cronico. Sono invece 41 milioni i bambini in sovrappeso, altra piaga presa in esame dal rapporto insieme all’obesità che colpisce 641 milioni adulti, il 13% del totale mondiale, e all’anemia di cui soffrono 613 milioni donne, pari al 33%. Si tratta delle altre facce dell’insicurezza alimentare dovute ai mutamenti delle abitudini a tavola innescati dalla crisi economica di tanti Paesi ad alto reddito.
Porre fine alla fame entro il 2030? Possibile se si collabora
“Lo sforzo che dobbiamo fare nel 2017 – ha detto Josè Graziano de Silva, direttore generale della Fao, presentando il rapporto con i vertici delle 5 agenzie dell’Onu – è incrementare azioni umanitarie e strumenti di sviluppo, creando una buona sinergia; non porremo fine alla fame entro il 2030 se non affrontiamo tutti i fattori che minano la sicurezza alimentare“. Una situazione sempre più grave, fa notare la Coldiretti, nonostante il crollo dei prezzi delle principali materie prime agricole con il minimo storici degli ultimi 5 anni. Degli 815 milioni di persone che soffrono la fame, 489 milioni vivono in Paesi con conflitti, fino a +4,4% rispetto agli altri. Cifre preoccupanti emergono in particolare in Africa, il continente che resta il più povero, nonostante le grandi possibilità di sviluppo in particolare agricolo. All’inizio del 2017, rileva ancora il rapporto, la carestia ha colpito alcune parti del Sud Sudan e potrebbe riapparire in Nigeria, Somalia e Yemen. Devastante è poi il fenomeno meteo di El Nino che ha causato siccità e inondazioni.