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Ryanair: no dei piloti al bonus da 12 mila euro e ultimatum alla compagnia

I piloti di Ryanair respingono il bonus da 12 mila euro proposto dall’azienda per rinunciare alle ferie e chiedono alla compagnia aerea di accettare le loro richieste entro venerdì mattina. Fra queste ci sono contratti di assunzione locali e non più irlandesi dal primo gennaio 2018 e un miglioramento delle condizioni di lavoro. Sulla vicenda è intervenuta anche l’Antitrust italiana, secondo cui le numerose cancellazioni “potrebbero configurare una violazione dei doveri di diligenza del Codice del consumo”. Un secondo profilo di contestazione riguarda “il tenore e le modalità delle informazioni” con cui Ryanair ha informato i passeggeri, che potrebbero – secondo l’Authority – “indurre in errore i consumatori sull’esistenza e quindi l’esercizio del loro diritto alla compensazione pecuniaria”.

La low cost irlandese, da parte sua, è tornata a scusarsi con tutti i 315 mila passeggeri coinvolti nelle 2.100 cancellazioni delle prossime sei settimane e ha assicurato che per oltre il 95% verrà trovato un nuovo volo o un rimborso entro questa settimana. Che la condotta del vettore irlandese non sia stata corretta lo pensa anche il ministro italiano dei trasporti Graziano Delrio: “Per cancellare un volo devi dare un preavviso con almeno 2 settimane di anticipo”, altrimenti scattano le penali, ha spiegato a Radio Capital l’esponente del governo, che per proprio su questo ha sollecitato l’intervento dell’Enac. “Secondo noi sono moltissimi i passeggeri che non solo hanno il diritto ad avere il rimborso del biglietto ma anche la compensazione per il danno ricevuto”, ha detto Delrio, avvertendo che sui diritti non verrà fatto “nessuno sconto”.

Sulla stessa linea della “tolleranza zero” anche il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che ha definito quanto accaduto “molto grave perché i disservizi ai cittadini sono stati molto rilevanti”. Il Governo sembra pronto a non abbassare la guardia anche nella valutazione dell’offerta di Ryanair per Alitalia. Mancano infatti all’appello le offerte vincolanti (entro il 2 ottobre) che – ha detto il commissario Enrico Laghi – “come d’uso arriveranno l’ultimo giorno”. “Ryanair è una grande compagnia e ha le potenzialità per rilanciare Alitalia, non solo per comprarla, però dipenderà dall’offerta che arriverà”, ha avvertito Delrio, spiegando che oltre a guardare all’investimento industriale, si guarderà anche al destino dei lavoratori.

“Certamente c’è un nodo per quanto concerne le condizioni del lavoro“, ammette anche Calenda, sottolineando che da quel nodo “il governo non potrà prescindere“. La situazione non è però nuova ai sindacati, che da anni denunciano problemi per le condizioni di lavoro dei dipendenti di Ryanair, puntualizza la Fit Cisl, ricordando che anche recentemente la compagnia ha ribadito di non voler partecipare “ad alcuna negoziazione o confronto con qualsiasi organizzazione sindacale“.

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