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Ritrovati i corpi dei 21 cristiani copti sgozzati dall'Isis nel 2015

Sono state ritrovate a Sirte – a due anni dalla mattanza – le salme dei 21 cristiani copti egiziani decapitati dall'Isis in Libia nel 2015. Lo ha annunciato ieri sera la Procura generale libica.

Attese le analisi del Dna

Secondo quanto riportato dall'agenzia Fides, i corpi sono stati rinvenuti in una zona costiera presso la città libica con le mani legate dietro alla schiena e vestiti con le tute arancioni che indossavano nel video filmato dai carnefici al momento della loro decapitazione. Le teste sono state ritrovate accanto ai corpi. Al momento, sono in corso le procedure per identificare le vittime attraverso l'analisi del loro Dna.

L'identificazione del luogo di sepoltura era stato reso possibile a fine settembre dopo l'arresto di un uomo accusato di aver preso parte alla strage. La notizia aveva suscitato grande emozione in Egitto, soprattutto nelle comunità copte della regione di Minya, da dove provenivano gran parte delle vittime della strage. I 21 cristiani erano stati rapiti a Capodanno dai miliziani in Libia.

Martiri copti

Nel video della decapitazione – che venne diffuso sui website jihadisti nel febbraio del 2015 – si vedevano i cristiani copti sussurrare il nome di Cristo mentre venivano sgozzati. Pochi giorni dopo la diffusione del video, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II decise di iscrivere le 21 vittime nel Synaxarium, il libro dei martiri della Chiesa copta, stabilendo che la loro memoria fosse celebrata ogni 15 febbraio. 

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