Seggi aperti dalle 7 di questa mattina in Lombardia e Veneto, dove si vota per il referendum sull’autonomia. Nelle due regioni, gli elettori si potranno recare alle urne – per la prima volta in Italia la consultazione sarà elettronica – fino alle ore 23. Al voto sono chiamati complessivamente 12 milioni di persone: 7,9 milioni di lombardi e circa 4 milioni di veneti.
Il voto
In Lombardia, dove non è previsto il raggiungimento del quorum, nel quesito si chiede all’elettore viene chiesto se è favorevole all’avvio di una trattativa con il governo per trasferire alla Lombardia le 20 competenze concorrenti e le tre negoziabili previste dalla Costituzione e le relative risorse. “Vuoi che alla regione Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”, è questa la domanda a cui, invece, dovranno rispondere gli elettori veneti. Nella regione, perché il referendum consultivo sia valido, si deve raggiungere un quorum del 50%.
Il referendum non è vincolante
Se dovesse vincere il “sì”, entrambe le regioni potrebbero decidere di avviare con il governo una trattativa per ottenere maggiori competenze nelle venti materie concorrenti – tra le quali spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario, lavoro, energia, infrastrutture e protezione civile – e in tre esclusive dello Stato: pace, istruzione e tutela dell’ambiente e dei beni culturali. L’accordo tra Stato e Regioni, poi, dovrà essere trasformato in legge che dovrà essere approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere.
Tre possibilità di voto
Gli elettori di entrambe le regioni avranno tre possibilità di voto: sì, no. oppure scheda bianca. Per chi si reca alle urne in Lombardia, ad attenderli ci sarà una “sorpresa”. Infatti, all’interno dei seggi ci saranno ad attenderli le voiting machine, sul cui funzionamento dovranno vigilare 6.700 assistenti digitali. Per evitare il rischio di attacchi informatici o black out, i tablet non saranno collegati né a internet né alla corrente elettrica.