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Ai minimi i tassi di prestiti e mutui

La ripresa del credito c'è ma, almeno per le imprese, tocca ancora solo quelle migliori con una buona fetta, vedi le costruzioni, ancora in crisi. I dati del rapporto mensile Abi evidenziano un miglioramento progressivo della dinamica dei finanziamenti a ottobre (+0,9%) che segue quella del Pil ma appunto è frenata da una domanda non brillante dovuta agli investimenti ancora non proprio forti.

Vanno sempre bene i mutui (+3,3%) grazie alla ripresa del mercato e i tassi ancora a minimi storici sui finanziamenti. E se la situazione è articolata per le imprese lo è anche per gli intermediari: il mercato sta alzando de facto le “asticelle” sulle coperture dei crediti deteriorati seguendo le linee guida della Bce, al netto delle famose indicazioni dell'addendum che, seppure smussate, saranno centrali nell'esame Srep.

Il coverage ottimale considerato dal mercato, così come successe per gli indici Tier1, appare essere ora già il 75% per le sofferenze e il 40% per le inadempienze (Unlikely to pay) con un gap, rispetto agli attuali tassi medi del sistema, di 16 e 6 miliardi rispettivamente secondo i calcoli di diversi analisti. Certo non si tratta di tutta nuova “carta” che verrà chiesta, poichè alcuni gruppi hanno spazio di manovra sul fronte patrimoniale, ma è chiaro che molti dovranno ripensare le loro strategie. Dopo l'aumento da 700 milioni del Creval per coprire appunto la cessione di Npl di oltre 2 miliardi, ora si guarda alle mosse del resto del comparto. In programma nei prossimi mesi ci sono vendite di sofferenze per decine di miliardi.

Ma per remunerare il capitale da chiedere, le banche dovranno procedere a piani aggressivi di riduzione costi e filiali, ripensare il modello di business e puntare su quelle imprese che hanno dimostrato di rispondere bene alla crisi. Serve poi un management credibile e una governance chiara. Da parte sua Banca d'Italia sottolinea come il processo di smobilitazione degli Npl debba avvenire in maniera costante, graduale e intelligente cercando anche di trarre profitto. Il tasso di recupero al 34%, spiega Via Nazionale non sovrastima le previsioni per gli anni a venire e l'assunto secondo cui non è opportuno cedere tutto e subito a operatori esterni al 23% quando con procedure ordinarie si può recuperare il 43%. 

 

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