Nessuna previsione sul suo futuro politico in vista delle prossime elezioni. Silvio Berlusconi, in un'intervista a 'Il Messaggero', non si sbilancia limitandosi “ad osservare che sarebbe davvero clamoroso se non mi venisse resa giustizia in tempo per le elezioni politiche. E' in gioco la democrazia di un grande Paese fondatore dell'Europa”. L'ex premier ha fatto riferimento alla possibilità di applicazione retroattiva della Legge Severino (con la quale sarebbe decretata la sua ineleggibilità), circostanza che sulla quale la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo si esprmierà il prossimo 22 novembre: “Mi auguro che i giudici tengano conto anche di questo – ha spiegato riferendosi al citato concetto di democrazia in gioco – nello stabilire i tempi della sentenza”.
Modello Sicilia
A ogni modo, in attesa di conoscere quale sarà la decisione di Strasburgo in merito, Berlusconi ha tracciato la linea che il Centrodestra dovrà seguire per ottenere il risultato sperato alla tornata elettorale del 2018, osservando come il modello Sicilia sia quello giusto per portare la coalizione alla leadership del Paese. Alle regionali, ha affermato il Cavaliere, è stato dimostrato che “un buon candidato vince quando è sostenuto da una coalizione larga e plurale”. Pluralità che è stata in effetti il punto di forza del Centrodestra unificato, capace di ottenere con Musumeci un successo corredato da un buon margine sul principale rivale, il pentastellato Giancarlo Cancelleri. E, su tale punto, l'ex premier ha insistito spiegando che il programma con il quale lo schieramento si presenterà alle elezioni sarà condiviso, anche sul piano dell'Europa. Su questo, ha detto, “la Lega è consapevole del fatto che uscire dall'Ue o dal sistema Euro sarebbe disastroso”.
La sfida di Ostia
L'ex premier si è detto fiducioso anche sulle regionali nel Lazio, dove “Forza Italia è la prima forza politica del Centrodestra ed è quindi in grado di esprimere candidati autorevoli”. Capitolo Ostia. Qui la sfida è decisamente importante per il Centrodestra che, nuovamente, se la vedrà con i Cinque stelle per la corsa alla presidenza. Un ballottaggio, quello fra Monica Picca e la pentastellata Giuliana Di Pillo, passato quasi in secondo piano dopo il grave episodio di violenza che ha visto vittima il giornalista di 'Nemo' Daniele Piervincenzi, colpito con una testata al volto (con frattura del setto nasale) da Roberto Spada. Un fatto che l'ex premier ha definito “inaccettabile, grave e deplorevole” parlandole come un atto “chiaramente strumentale… Io spero che gli elettori diano un giudizio severo sull'operato dei Cinque Stelle e sul disastroso governo di Roma, premiando la concretezza e il realismo delle idee e del programma di Monica Picca”. Una chiosa l'ha concessa anche sulla clamorosa esculsione dell'Italia dal Mondiale in Russia: “Io amo l'Italia, amo la nostra immagine, amo il calcio. L'altra sera, come milioni di altri italiani mi sono sentito davvero male. Molto male”.