A Berlino è iniziato il congresso dell'Spd, decisivo su due fronti, l'alleanza con Angela Merkel e dunque la riproposizione di una Grosse Koalition dopo il fallimento del “Giamaica”, la leadership di Martin Schulz, sconfitto alle ultime politiche. Proprio dal dato elettorale ha iniziato il suo intervento l'ex presidente del Parlamento europeo, scusandosi per la debacle di cui si è assunto la responsabilità. Subito dopo, però, ha chiesto un rinnovo della “fiducia”. “Siamo atterrati da dove siamo partiti, il 20,5% – ha spiegato – Io porto la responsabilità per questo risultato elettorale e chiedo scusa. Ma in qualità di presidente del partito vi chiedo fiducia per poter migliorare la situazione“.
Rinnovo del partito
Schulz ha poi ribadito la necessità di “rinnovare” il partito. “Un anno così non l'ho mai vissuto nella mia carriera politica. E un anno così non te lo togli semplicemente di dosso”, ha aggiunto Schulz. Il leader Spd ha poi sottolineato: “Non abbiamo perso solo le ultime elezioni, abbiamo perso le ultime quattro elezioni“. Schulz ha però anche spiegato di aver capito in questi mesi quanto “vitale” sia il partito, e quanta “voglia di fare” ci sia. L'Spd deve essere “più connessa anche all'interno“, “deve essere più giovane, più femminile, più variegata”, ha concluso. La situazione dei socialdemocratici, ha affermato, “non dipende da Angela Merkel, né dal neoliberalismo, né dai media. La situazione del nostro partito ci compete“. Il leader ha sollecitato i socialdemocratici ad “avere più coraggio” e a non lasciarsi condizionare dai sondaggi e dallo Zeitgeist.
Dibattito difficile
Si annuncia un dibattito accesso, come si è capito dalle dichiarazioni degli ultimi giorni. Diversi parlamentari hanno parlato di “suicidio” politico dei socialdemocratici, nel caso di una nuova “Groko“. Da registrare anche la posizione del ministro degli Esteri ed ex leader del partito, Sigmar Gabriel, il quale è finalmente uscito allo scoperto, dopo aver a lungo taciuto, e ha affermato che la sconfitta elettorale non va attribuita alla Grosse Koalition. Sui tempi di un possibile nuovo governo si è pronunciato invece il sindaco di Amburgo, Olaf Scholz, che in un'intervista al giornale della sua città ha affermato di non prevedere un esecutivo prima della primavera. Del resto, se pure si arrivasse alle agognate consultazioni, le trattative non sarebbero facili: il futuro neopresidente bavarese Markus Soeder, che ha vinto parzialmente la guerra di potere nei cristiano-sociali, ha fatto scivolare il partito più a destra. E questo non aiuta il negoziato – anche se a portarlo avanti sarà come sempre Seehofer – soprattutto sul punto dolente dei profughi e dei ricongiungimenti familiari.