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Dove non batte mai il sole

Il tempo scorre inesorabilmente e spesso constatiamo che “si va di male in peggio”! La maldicenza e la diffidenza sono ormai le due facce di un’unica moneta, quella di satana.

Calunniare il prossimo è diventato uno sport molto diffuso che trova il suo agone principale tra chi le spara più grosse, chi sa mentire più spudoratamente e chi è più scaltro nel costruire e diffondere le insinuazioni più stupefacenti. Questi servitori del principe della menzogna sono delle vere serpi, viscide e velenose perché si adoperano, anche gratuitamente, per infangare il prossimo pur di godere del male procurato. La Sacra Scrittura parla di una lingua affilata capace di tagliare più della spada e di uccidere come fosse un assassinio. Ecco di quale sport attualissimo, violento e irrefrenabile stiamo parlando. E che oggi è reso ancora più capillare e penetrante dal web, la rete che genera tanto fango e immondizia.

Difatti chiunque si sente chiamato in causa e autorizzato a dire, supporre, giudicare o condannare il prossimo e non pochi sono coloro che si permettono di infamare e vilipendere personalità che, in altri tempi, era inimmaginabile soltanto criticare, tanto da essere ascritto come reato. Ebbene, siamo passati da un eccesso all’altro! Né qualcuno pensi che ciò si possa legittimare con la cosiddetta cyber democrazia: il web nel modo in cui molti lo utilizzano ha ripristinato il selvaggio a scapito dell’uomo civile. La democrazia ammette che nel merito l’uno possa contestare l’altro presupponendo però una questione di metodo ovvero mai attentare al rispetto e alla dignità di chi si contesta.

L’esempio più eclatante ed inquietante è dato dalle calunnie rivolte ormai incessantemente al Santo Padre. Mi è capitato perfino di essere rimproverato per il mio “parlar bene” del Papa da parte di sedicenti “veri cattolici” che però disconoscono questo Pontefice attribuendogli tutto e il contrario di tutto. Sono stato perfino richiamato perché uso il termine “Santo Padre”!!!

È vero che l’ignoranza ormai regna sovrana ma anche l’arroganza e la più becera cattiveria sono in grande ascesa. Le invidie e le gelosie più furiose provocano disastri personali e sociali indicibili e il protagonismo smodato ormai ha contaminato e alterato ogni ambiente.

Il potere inebria sia i singoli che le masse. E più ci si allontana dal vero e solo Onnipotente e più si viene contaminati da questa epidemia così virale. Chi è soggiogato dalla sete di potere diventa irrefrenabile nell’avidità, diffidente e soprattutto disumano nel rapportarsi a persone e questioni. E invero, in questo momento in Italia la situazione viene precipitata anche dalla contingente campagna elettorale: saremo costretti a sentire non si sa quante menzogne, ipocrite sceneggiate di chi improvvisamente si ricorderà della vita quotidiana dei cittadini e, pur di incassare quanti più voti possibili, vedremo tanti esponenti della società civile prestati alle sirene della politica. In realtà, per la maggior parte dei casi, si tratterà di un branco di opportunisti che di fatto in questi giorni correranno frenetici ovunque pur di riuscire ad occupare una poltrona ovvero cogliere la grande occasione da parte dei pochi più raccomandati e ben piazzati dagli amici e dagli amici degli amici. Con un bel po’ di quattrini e con credenziali di questo tipo l’italico politico potrà arrivare ad ottenere il titolo e soprattutto uno stipendio “onorevole”. Intanto l’Italia va sempre più a rotoli perché i capisaldi dell’etica e della morale sono già fortemente compromessi, i riferimenti valoriali e le radici cristiane ormai tradite da un’Europa stravecchia e da un’Italia paurosamente retrograda.

Per certi ambienti vale sempre il famoso detto: “il più pulito ha la rogna”! Ebbene ciò vale anche per non pochi uomini delle nostre istituzioni politiche: continua lo scempio dell’accaparrarsi i seggi senza essere stati scelti né eletti dalla gente, non si parla più al popolo e con il popolo né ad esso si rendiconta bensì le decisioni vengono prese a tavolino e nel chiuso delle segrete stanze….alla faccia della sovrana volontà popolare e della democrazia, principi sì costituzionali ma sempre più traditi e svuotati di senso come pure tutte le altre belle parole snaturate però di vera sostanza. Qualcuno dirà che bisogna pur dare fiducia ai partiti, semmai a quello più talentuoso e quindi schierarsi da qualche parte. Mah! Ogni cittadino si esprimerà confidando che qualche miracolo possa accadere anche in quel posto – il parlamento intendo – proprio lì dove non batte mai il sole!

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don Aldo Buonaiuto
don Aldo Buonaiuto
Fondatore e direttore editoriale di In Terris, è un sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII. Da anni è impegnato nella lotta contro la prostituzione schiavizzata

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