Non si fermano le proteste di alcuni cittadini contro il Viaggio Apostolico di Papa Francesco in Cile. Una serie di incidenti sono stati registrati ieri sera, subito dopo l'arrivo del Pontefice nella Capitale cilena, e questa mattina nella zona di Matta Avenue, al centro di Santiago.
Parrocchie date alle fiamme
Già alla vigilia della visita papale, alcune chiese cattoliche vennero assaltate; la Nunziatura apostolica di Santiago del Cile, dove in questi giorni il Pontefice risiede, venne occupata. Nella notte, come riportano i media locali, altre tre chiese cattoliche sono state incendiate nelle ore seguenti l'arrivo del Santo Padre. Due chiese colpite si trovano a Cunco, una località a 700 chilometri da Santiago, nella regione dell'Araucania, che Papa Francesco visiterà domani. Secondo i Vigili del fuoco, le due chiese sono state andate distrutte contemporaneamente. L'altro incendio ha riguardato la parrocchia della Madre della Divina Provvidenza a Puente Alto, nella periferia di Santiago. Secondo testimonianze raccolte fra i vicini, un gruppetto di cinque persone ha lanciato bombe incendiarie contro la porta della chiesa e sono anche state bruciate bandiere del Cile e del Vaticano. Con questi nuovi attentati sale a nove il numero di chiese che hanno subito attacchi, soprattutto incendiari, in concomitanza con la visita del Santo Padre.
Incidenti alla “Marcia dei poveri”
Questa mattina, era in programma la “Marcia dei poveri”, iniziativa che aveva l'obiettivo di far vedere a Papa Francesco la realtà sociale del Cile che il governo non vuole mostrargli. Appena un centinaio gli attivisti che si sono concentrati all'incrocio con Vicuna Mackenna, nel centro della Capitale, dove i carabinieri sono intervenuti con gli idranti. “Il Cile ha un debito grandissimo verso la popolazione Mapuche e questo fatto non viene cancellato da qualche intemperanza di alcuni violenti che stanno cercando di disturbare per attirare l'attenzione sulle rivendicazioni del loro popolo”. E' stato il commneto del responsabile locale della comunicazione della visita del Papa, padre Felipe Herrera esortando i media “a non confondere pochi violenti con la popolazione Mapuche, che nella stragrande maggioranza è pacifica e desiderosa di contribuire al bene comune”.
Anche mons. Hector Vargas, vescovo di Temuco, ai microfoni della Radio Vaticana ha rassicurato: “Sono piccoli gruppi fortemente ideologizzati: li conosciamo bene. Ma non è questo il sentire della popolazione cilena. Sono persone, pochissimi, che fanno molto rumore. Noi siamo abituati a questo, non solamente per la visita del Papa, ma anche riguardo a tante altre cose.Il Cile aspetta il Pontefice con molto affetto e soprattutto con molta fede e speranza“.